Fisco, nuova sanatoria in arrivo per conciliare le liti
Il governo sta pianificando l’implementazione di una nuova sanatoria fiscale parziale che potrebbe valere fino a 40 miliardi di euro. Il decreto attuativo della delega fiscale è stato presentato di recente in Consiglio dei ministri e prevede una “definizione agevolata di tutte le liti pendenti” nel campo tributario. L’obiettivo principale è quello di promuovere la conciliazione delle controversie fiscali semplificando e accelerando il processo di risoluzione delle liti.
Una delle principali novità introdotte dal decreto riguarda l’estensione dell’applicazione della conciliazione anche presso la Corte di Cassazione, che attualmente non è prevista. Ciò consentirebbe di includere un numero significativo di procedimenti pendenti in questa fase finale del processo legale. Inoltre il decreto prevede l’abolizione della mediazione per le liti di valore inferiore a 50 mila euro, semplificando così ulteriormente il processo di risoluzione delle controversie di piccola entità.
Si stima infatti che almeno 100 mila procedimenti pendenti nelle Commissioni tributarie e in Cassazione possano beneficiare di questa definizione agevolata, rappresentando un valore complessivo di circa 40 miliardi di euro. La sanatoria parziale mira in questo modo a mettere ordine nella materia fiscale offrendo un’opportunità per risolvere le controversie in sospeso in modo più agile ed efficiente.
Allo stesso tempo il governo intende anche promuovere la digitalizzazione del processo tributari, seguendo un cambiamento che sta coinvolgendo sempre più ambiti anche statali grazie all’introduzione di nuove tecnologie e strumenti digitali per agevolare i processi. Si prevede un maggiore utilizzo delle comunicazioni via PEC e la possibilità di condurre udienze a distanza, anche se i dettagli specifici sul funzionamento di queste misure devono ancora essere definiti e resi pubblici. L’entrata in vigore delle nuove disposizioni è prevista già a partire da gennaio 2024, ma prima che il decreto possa essere completamente implementato è necessaria l’approvazione finale da parte del Parlamento, dopo il primo passaggio in Consiglio dei ministri.
Va sottolineato che la definizione agevolata prevista dalla Manovra riguarda le controversie attribuite alla giurisdizione tributaria in cui sono coinvolte l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Dogane. La definizione agevolata è applicabile a tutti i procedimenti pendenti in ogni stato e grado del giudizio, compresi quelli presso la Corte di Cassazione, una misura che finora ha consentito di chiudere con successo circa 7 mila atti impositivi. Tuttavia il numero di nuove controversie fiscali rimane significativo, con una stima di circa 10 mila casi all’anno, come dichiarato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo durante la presentazione del decreto.
Pietro Broccanello