Verso la Cop28 Oxfam lancia un allarme per ambiente e disuguaglianze
Mancano pochi giorni alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in programma il 30 novembre a Dubai. Se la sostenibilità è un tema di questa conferenza, lo sarà anche la disuguaglianza. Un dato rilasciato da Oxafam in questi giorni dimostra infatti che l’1% più ricco della popolazione mondiale è stato responsabile dell’emissione di un quantitativo di anidride carbonica pari a quella prodotta da oltre 5 miliardi di persone, cioè di due terzi della popolazione mondiale. Un disequilibrio che si tradurrà inevitabilmente anche su conseguenze nel medio e lungo termine, non solo sul nostro presente.
Il rapporto si intitola “Uguaglianza climatica: un pianeta per il 99%” e si basa su un’indagine condotta dall’Istituto per l’ambiente di Stoccolma (Sei) sui consumi della popolazione mondiale divise per fasce di reddito. Le fasce di reddito più fragili – secondo il rapporto – sono anche quelle più colpite e più soggette a condizioni di lavoro meno agevoli, quindi più esposte ai cambiamenti climatici e con meno protezione sociale o potere economico di cura.
Oltre a queste preoccupazioni, l’allarme del rapporto riguarda e si estende inoltre anche a una traiettoria di riscaldamento che sarà catastrofico per il pianeta, passando da 2,5 a 2,9 gradi in più entro il 2100, e su cui sicuramente si è fuori strada rispetto alle necessità di inversione di rotta di cui spesso si è discusso.