In tutta Italia iniziative di solidarietà contro la povertà
Da Torino a Palermo, da Roma a Milano, i dati sulla povertà sono in aumento e le cause sono molteplici: prima il Covid e la chiusura di molte attività, la perdita di molti posti di lavoro, poi l’inflazione, le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina, l’aumento dei prezzi energetici prima e delle materie prime poi; tutto ha contribuito ad aumentare la povertà degli italiani.
I redditi familiari sono stabili e al ribasso e sempre più famiglie lombarde, per esempio, sono alle prese con la povertà energetica. Secondo il quotidiano Avvenire si tratta di un fenomeno che ha colpito circa 230 mila nuclei familiari, pari a oltre il 5% delle famiglie lombarde (contro l’8,5% della media nazionale); i dati sono quelli di una ricerca promossa in Regione Lombardia dal Comitato paritetico di controllo e valutazione presieduto con la commissione Ambiente e Protezione Civile. «Una famiglia, si legge nel rapporto, è considerata in povertà energetica quando il pagamento delle bollette per la fornitura di energia elettrica mette in difficoltà finanziarie il nucleo. Il basso reddito familiare, le inadeguate condizioni abitative e i prezzi elevati dell’energia concorrono ad aumentare il rischio di povertà energetica per queste famiglie». Lo studio ha infine rilevato anche che per le famiglie con Isee inferiore a 6.539 euro il contributo di solidarietà non è sufficiente.
La situazione di fragilità si ripete simile anche in altre zone d’Italia e in alcune si aggiungono i fenomeni atmosferici estremi ad aumentare l’allarme e l’attenzione: è il caso di emiliano-romagnoli e modenesi, che hanno subito recentemente anche gli effetti dell’alluvione. Secondo l’Istat in Emilia-Romagna il 9,6% dei residenti è a rischio povertà o esclusione sociale. In tutta Italia sono 5,6 milioni invece le persone che vivono in assoluta indigenza.
Tra questa fetta della popolazione sono aumentate del 29% quest’anno (dopo il +40% dell’anno passato) anche le famiglie fragili che usufruiscono del servizio di distribuzione alimenti della rete di Empori Solidali del territorio emiliano, per contrastare la povertà alimentare e lo spreco, con prodotti che vengono messi a disposizione gratuitamente, grazie all’impegno dei volontari e alle donazioni di aziende e privati.
Anche in Piemonte il sostegno delle associazioni non manca e si fa sentire in termini di riequilibrio delle disuguaglianze sociali: la Colletta Alimentare di qualche giorno fa è stata infatti un grande successo: in Piemonte sono state raccolte 594 tonnate di prodotti, con un + 4% rispetto al 2022. Sono stati circa 12 mila i volontari coinvolti, tra cui tantissimi giovani, di cui molti anche universitari, come nel caso di un supermercato del quartiere Santa Rita, coperto dai turni degli studenti del Campus di Torino.
In totale il lavoro del Banco Alimentare ha fatto sì che a livello nazionale, in 11.800 supermercati coinvolti siano state donate circa 7.350 tonnellate di cibo in un solo giorno. Un risultato di grande generosità, nonostante le difficoltà che in molti stanno incontrando in questo periodo, in un momento davvero molto complesso dovuto al caro prezzi.