Guerra Ucraina-Russia: stallo a Washington sugli aiuti a Kiev, Putin va in Medio Oriente
A sei mesi dalla seconda controffensiva con cui Kiev sperava di recuperare gran parte del suo territorio occupato dalla Russia, la guerra nell’est Europa è ancora in fase di stallo. I combattimenti continuano, feroci in alcune zone, ma la linea del fronte rimane abbastanza invariata rispetto allo scorso giugno. L’inverno alle porte rischia non solo di congelare ulteriormente la situazione ma anche di mettere in difficoltà la resistenza ucraina. Le guerre lunghe costano tanto e il più importante supporto finanziario e militare a Kiev vacilla.
A inizio settimana, l’amministrazione Biden ha mandato un avvertimento al Congresso, sollecitando l’approvazione urgente di fondi per l’assistenza economica e militare a Kiev. “Siamo senza soldi e quasi fuori tempo massimo” ha scritto Shalanda Young, direttrice dell’Ufficio di gestione e bilancio della Casa Bianca, in una lettera ai leader del Congresso. Il capo della maggioranza al Senato, il democratico Chuck Schumer, ha rincarato la dose annunciando un discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai senatori americani affinché Capitol Hill approvi un pacchetto da 106 miliardi di dollari rivolto a Ucraina, Israele e ad altre necessità di sicurezza. Senza questi soldi, l’economia di Kiev rischia di finire in ginocchio con abbastanza prevedibili conseguenze sul campo di battaglia.
Nel frattempo, il Cremlino ha annunciato che oggi Vladimir Putin si recherà negli Emirati Arabi Uniti (UAE) e in Arabia Saudita dove inconterà il principe regnante, Mohammad bin Salman. Al centro le relazioni bilaterali dei Paesi e le opportunità di business, anche se il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che si parlerà “anche del conflitto israelo-palestinese”, oltre alla gestione dei rapporti dentro l’OPEC+. Domani, invece, il presidente iraniano Ibrahim Raisi si recherà in Russia per parlare di cooperazione economica ma anche di questioni internazionali, a partire da quello che sta succedendo a Gaza.
La notizia del viaggio di Putin è stata ripresa da tutti i media in quanto il presidente russo è oggetto di un mandato d’arresto da parte della Corte penale internazionale: Putin è accusato di aver deportato bambini dai territori occupati dell’Ucraina verso la Russia. Il viaggio in Medio Oriente, tuttavia, non dovrebbe rappresentare un problema in quanto gli UAE e l’Arabia Saudita non hanno ratificato il trattato istitutivo della Corte.