Lavoro, occupazione femminile al 48%, media Ue al 59%
Secondo i dati di Confcommercio l’occupazione femminile in Italia continua a segnare un divario significativo rispetto al resto dell’Unione Europea. Nel 2022 la percentuale di donne italiane tra i 15 e i 72 anni con un’occupazione si attesta al 48,2%, mentre la media europea è del 59,6%, con un divario di oltre 11 punti percentuali. Se l’Italia raggiungesse il livello di partecipazione lavorativa delle donne dell’UE, ci sarebbero 2,3 milioni di occupate in più nel Paese.
Il settore terziario e dei servizi registra nel complesso i livelli di occupazione femminile maggiori, come riportato dallo studio presentato al Forum di Terziario Donna Confcommercio in cui si evidenzia come il settore terziario sia quello che traina l’occupazione femminile in Italia. Nel periodo 2019-2023 l’occupazione femminile nel terziario è cresciuta del 13,3%, superando la crescita totale del 10,2% che comprende sia uomini che donne. In particolare il settore terziario ha registrato una crescita più accentuata del 15,8%, portando l’occupazione delle donne tra i 15 e i 64 anni in Italia nel 2022, secondo i dati di Eurostat, al 51,1% rispetto al 64,9% dell’UE.
Inoltre il divario con l’UE è ancora più ampio se si considera il Sud Italia, dove il tasso di partecipazione femminile è del 35,5%, sotto di oltre 24 punti rispetto alla media europea; al contrario al Nord il tasso di partecipazione femminile è del 55,4%. Il divario tra le diverse regioni italiane evidenzia la necessità di adottare politiche specifiche (soprattutto a livello territoriale) per promuovere l’occupazione femminile nelle aree meno sviluppate.
Stando sempre allo studio di Confcommercio, nel periodo compreso tra il 1995 e il 2023 il settore terziario ha creato 3,4 milioni di posti di lavoro in Italia, registrando una crescita del 30,8%. In questo segmento l’occupazione femminile rappresenta il 47,5%, un valore significativamente superiore rispetto alla percentuale sul totale delle attività economiche che è del 39,6%. Per quanto riguarda il lavoro autonomo, le donne sono particolarmente presenti nella grande distribuzione (44,6%), nel piccolo commercio (37,6%), nel turismo (42,3%), nelle professioni (37,2%), e nei servizi alle persone (53,9%).
Per ridurre il divario di genere nell’occupazione è necessario promuovere politiche del lavoro a favore soprattutto l’imprenditoria femminile, se si considera che attualmente le imprese a conduzione femminile rappresentano solo il 22% del totale delle imprese in Italia. Anna Lapini, Presidente di Terziario Donna Confcommercio, ha sottolineato la necessità di adottare azioni mirate per sostenere e promuovere l’imprenditoria anche per il mondo femminile, soprattutto nei settori dove le quote rosa sono già maggiormente ampie.
Pietro Broccanello