“Please make more italians”: l’appello di Elon Musk e l’emergenza demografica certificata dall’Istat
“Please make more italians”: con queste parole Elon Musk ha apostrofato la pleatea di Atreju, lo scorso weekend. Da tempo il miliardario patron di Tesla mette in guardia il nostro Paese sulle potenziali conseguenze nel medio termine del declino demografico e questa settimana l’Istat ne ha certificato la gravità. L’Istituto nazionale di statistica ha pubblicato il censimento 2022 della popolazione residente, riscontrando l’ennesimo record negativo: 393mila nascite nel 2022, con un tasso di natalità del 6,7 per mille. Si tratta di quasi 7mila nascita in meno rispetto al 2021 (-1,7%) e addirittura 183mila in meno rispetto al 2008 (-31,8%). Il saldo naturale è pari a -321.744.
Al 31 dicembre 2022 la popolazione residente è scesa sotto i 59 milioni (58.997.201), una flessione ritenuta “contenuta” grazie all’apporto della popolazione straniera salita del 2,2% rispetto al 2021, a 5.141.341 unità, pari all’8,7% della popolazione residente totale. Il report sottolinea come la diminuzione delle nascite è in gran parte dovuta al calo della popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (dai 15 ai 49 anni), al quale si affianca anche la continua diminuzione della fecondità. Nel 2022, infatti, il numero medio di figli per donna è pari a 1,24, in lieve calo rispetto all’anno precedente (1,25) e in linea con la dinamica discendente in atto dal 2010, quando si registrò il valore massimo di 1,44 figli per donna.
In Italia, l’età media è di 46,4 anni e la popolazione è ripartita così: la fascia 0-14 anni pesa per il 12,4%, quella 15-64 per il 65,3% mentre il 24,0% ha 65 anni e più. Si contano, inoltre, ben 20.445 ultra centenari e 5,6 anziani per bambino: nel 1971 si contava un anziano per ogni bambino con meno di anni. L’indice di vecchiaia parla chiaro: se nel 1971 si contavano 46 over 65 ogni 100 giovani, oggi se ne contano 193.