Guerra, l’esercito israeliano: “Combatteremo a Gaza tutto l’anno”
A tre mesi dalla reazione di Israele all’eccidio di Hamas, i raid israeliani continuano senza interruzione e Tel Aviv non ha intenzione di smettere a breve. Secondo quanto riferito dal quotidiano Haaretz, il capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (IDF), Herzl Halevi, ha dichiarato che l’esercito “combatterà a Gaza tutto l’anno, questo è certo”, ma Israele è pronto a combattere anche fuori dalla Striscia. In una valutazione di inizio anno, Halevi ha spiegato che qualora dovesse esserci una guerra in Libano, i soldati israeliani sapranno “combatterla in modo eccellente”. Il riferimento è agli scontri con Hezbollah al confine nord che costituiscono un rischio latente di escalation.
Il rinnovato rischio di un’estensione del conflitto ha costretto Joe Biden ha mandare il segretario di Stato americano Antony Blinken in Medio Oriente. Il capo della diplomazia statuntense domenica era in Giordania e Qatar, ieri negli Emirati Arabi Uniti e in Arabia Saudita e oggi dovrebbe recarsi in Israele per poi visitare anche Cisgiordania ed Egitto. Durante una conferenza stampa a Doha, Blinken ha chiesto che Tel Aviv si impegni di più nel proteggere i civili che ancora si trovano a Gaza i quali devono “poter tornare a casa non appena le condizioni lo consentano”. Secondo la tv israeliana Channel 12, il segretario di Stato Usa chiederà a Benjamin Netanyahu di annunciare il passaggio dalla “fase militare” a una di “raid mirati” dentro la Striscia.
Washington si trova nella complicata situazione di sostenere la legittima reazione israeliana che vuole estirpare la minaccia terroristica di Hamas alle proprie porte ma allo stesso tempo più passano i mesi e più diventa intollerabile per la Casa Bianca il numero di civili vittime dei bombardamenti. L’IDF in questi giorni ha cercato di spiegare che i due giornalisti palestinesi morti in un recente attacco aereo si trovavano in un veicolo con un “agente terroristico che stava manovrando un drone”. Ieri è arrivato un altro appello da parte del Papa che parlando al Corpo diplomatico ha rinnovato la richiesta “a tutte le parti coinvolte per un cessate-il-fuoco su tutti i fronti, incluso il Libano, e per l’immediata liberazione di tutti gli ostaggi a Gaza”.