Bankitalia: la ricchezza delle famiglie, dalle prime case ai fondi d’investimento. I dati
Bankitalia: la fotografia economica del Paese evidenzia come l’Italia sia sotto la media Ue per concentrazione della ricchezza. Vediamo i dati
Circa la metà della ricchezza degli italiani è rappresentata dalle prime case. E la percentuale varia a seconda della ricchezza, fino a raggiungere i tre quarti del patrimonio per i ceti meno abbienti.
È questo il dato che emerge da un’analisi condotta dalla Banca d’Italia nell’ambito delle statistiche elaborate dalla Bce, evidenziando una situazione al di sotto sì della media europea, ma comunque sugli stessi livelli della Francia e dietro la Germania, dove si registra il tasso di maggiore disuguaglianza in termini di ricchezza netta.
Per le famiglie più povere, i depositi rappresentano l’unica componente rilevante di ricchezza finanziaria (17%), mentre un terzo del patrimonio delle famiglie più ricche è invece rappresentato da capitale di rischio legato alla produzione (azioni, partecipazioni e attività reali destinate alla produzione) e un quinto da fondi comuni di investimento e polizze assicurative.
Il quadro storico denota un andamento che rispecchia la situazione economica del Paese: nel 2010 circa la metà del patrimonio abitativo era detenuta dalle famiglie della classe media, mentre nel 2022 tale percentuale era scesa al 45%, soprattutto a vantaggio del decimo più ricco. La quota di abitazioni posseduta dalle famiglie sotto la mediana è rimasta però stabile nel tempo, attorno al 14%. Viceversa, i depositi sono aumentati di circa il 40% tra il 2010 e il 2022, soprattutto per le famiglie appartenenti al decimo più ricco, la cui quota è salita di sei punti percentuali, raggiungendo la metà del totale.
Andrea Valsecchi
