Investire nelle startup: conviene ancora?
Nel 2023 in Italia si sono dimezzati gli investimenti in startup, seguendo un andamento più generalizzato a livello globale, in flessione rispetto al 2022. Questo dato è emerso nel report realizzato da StartupItalia e presentato nel corso di “SIOS23 Winter” appuntamento di StartupItalia Open Summit in collaborazione con Borsa Italiana.
La fase “complicata” ha fatto emergere una serie di domande: se da una parte ci sono delle eccellenze innovative che hanno animato il panorama nazionale – di queste per esempio Repubblica ne ha recentemente annoverate dieci top del 2023, tra cui Satispay e la fattoria verticale Planet farms – dall’altra parte tante fanno invece fatica a emergere e a passare il giro di boa. Per il 2024 Economy Up per esempio ne ha segnalate 100 da tenere sotto osservazione in diversi ambiti e categorie, dalla logistica al retail, passando per formazione, insultech, realtà aumentata e data management.
La scorsa settimana anche il quotidiano Avvenire ha riportato alcuni dati riguardo il tema startup, a partire dalla presentazione dell’Osservatorio sul Venture capital in Italia: «Nel nostro Paese – scrive – gli investimenti nel settore hanno raggiunto quota 1,18 miliardi di euro in 325 round di finanziamento, registrando una flessione per ammontare investito del -37% rispetto all’anno precedente». A fronte dei dati, però, la traiettoria sembra essere più quella del 2019, «riscontrabile nel miglioramento di metriche fondamentali come il numero di exit, la partecipazione degli investitori internazionali e l’ammontare mediano dei round».
In conclusione Avvenire mette in risalto anche come dall’Osservatorio emerga infine che nel 2023 gli investitori si siano focalizzati in ambiti che hanno soprattutto un impatto reale e concreto sul miglioramento delle condizioni di vita delle persone, «che ben si concilia – conclude – con la destinazione delle risorse messe a disposizione del Pnrr».