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    Nato, è cominciata la più grande esercitazione dalla fine della Guerra Fredda: coinvolti 90.000 soldati

    Nato, è cominciata la più grande esercitazione dalla fine della Guerra Fredda: coinvolti 90.000 soldati
    È cominciata ieri “Steadast Defender 2024”, la maxi esercitazione Nato a cui prende parte anche l’Italia. Si tratta della più grande dispiegamento di forze dell’Alleanza Atlantica dalla fine della Guerra Fredda: parteciperanno nel complesso circa 90.000 soldati provenienti da tutti i 31 Paesi alleati più la Svezia. Verranno coinvolti oltre 50 mezzi navali, portaerei comprese, e più di 80 velivoli tra cui i caccia F35 e veicoli senza pilota. Sul fronte terrestre, verranno impiegati oltre 1.100 veicoli da combattimento tra cui 166 carri armati. Un’operazione che si compone di due parti. La prima parte, definita “Transatlantic Reinforcement”, durerà dal 22 gennaio al 25 marzo e consiste in un’esercitazione con focus sul mare che “includerà anche la dimostrazione della capacità della NATO di eseguire un assalto anfibio in un ambiente permissivo e/o non permissivo”, cioè in un teatro con la possibile presenza di forze ostili. La seconda parte, invece, si terrà dal 12 febbraio al 31 maggio e consiste in “una dimostrazione multi-ambito delle capacità militari della NATO, nazionali e multinazionali in tutta l’Europa continentale”.
    L’esercitazione comincia mentre s’incendia (letteralmente) la situazione sulla costa baltica. Nel weekend, infatti, è scoppiato un grave incendio in un terminal di gas nel porto russo di Ust-Luga, affacciato sul Mar Baltico, ad appena una trentina di chilometri dal confine europeo con l’Estonia. Le autorità della regione di Leningrado hanno dichiarato il regime di massima allerta per le infrastrutture critiche e lo stabilimento ha dovuto interrompere la produzione. Il terminal appartiene a Novatek, una delle più grandi compagnie petrolifere e di gas della Russia e l’attacco alla struttura è stato rivendicato da Kiev che è ricorsa ancora una volta a droni. Secondo quanto riferito da fonti alla BBC, l’operazione è stata effettuata dai servizi segreti ucraini.
    L’Institute for the study of War (Isw) ha spiegato che Mosca potrebbe non essere attrezzata per respingere un attacco nella zona di Leningrado proveniente dall’Ucraina dal momento che i sistemi di difesa russi della regione sono preparati per difendersi da eventuali azioni della Nato ma non per attacchi dal sud. “Gli attacchi ucraini nell’oblast di Leningrado potrebbero spingere le forze russe a riposizionare i sistemi di difesa aerea a corto raggio lungo le rotte di volo previste dei droni ucraini per difendere potenziali obiettivi di valore strategico”, ha scritto l’Isw.

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