Il prezzo del gas sale del 6%
Il prezzo del gas ha subìto un repentino aumento del 6% sul mercato di Amsterdam, che conferma le preoccupazioni già presenti riguardo alle possibili conseguenze negative della crisi nel Mar Rosso sui prezzi dell’energia.
In particolare, l’ipotesi di ritardi nelle consegne di Gnl (Gas Naturale Liquefatto) proveniente dal Qatar ha contribuito a tale accelerazione dei prezzi del gas, proprio in un momento in cui la tendenza discendente sembrava far ipotizzare segnali incoraggianti.
L’aumento improvviso del prezzo del gas rischia di causare problemi durante un periodo di alta domanda come quello attuale, portando ad una situazione caotica che si tradurrebbe in un aumento delle quotazioni sui mercati e delle tariffe praticate agli utenti quali imprese e famiglie. Uno scenario rappresenterebbe un duro colpo per i consumatori, dopo il lento ribasso dei prezzi dopo la crisi energetica dell’anno scorso, soprattutto considerando che l’80% dei consumi di gas degli italiani si concentra chiaramente nei mesi invernali.
In questo quadro si aggiunge che la crisi nel Mar Rosso rischia di avere un impatto ulteriormente significativo e pesante sui prezzi al dettaglio in vari settori, come l’alimentare, l’elettronica, la moda e l’automotive, a causa dei maggiori costi di trasporto per le imprese. Secondo stime dell’Ispi, l’inflazione potrebbe aumentare del +1,8% a causa della crisi attuale, con un impatto economico per le famiglie che si tradurrebbe in un aumento dei costi di circa 567 euro all’anno per nucleo familiare, solo considerando gli aumenti dei prezzi al dettaglio.
Alla luce di queste preoccupazioni è fondamentale che il governo e l’Unione Europea si attivino per contrastare eventuali speculazioni sui mercati energetici. È necessario adottare misure adeguate per mitigare gli effetti negativi che la situazione attuale può avere sui prezzi e sui mercati, e proteggere le famiglie e le imprese dalle ulteriori conseguenze possibili.
In un momento come questo la collaborazione tra il governo e l’Ue è cruciale per garantire la stabilità dei mercati energetici e per limitare, per quanto possibile, l’impatto economico per non ricadere in una situazione simile a quella dello scorso anno, che aveva portato molte piccole e medie imprese a chiudere per i costi insostenibili e molte famiglie a ritrovarsi con bollette esorbitanti.
Pietro Broccanello