Ue, Ursula von der Leyen spinge per la convergenza dell’industria militare ucraina con quella europea
A febbraio del 2022 gli Stati europei decisero di non intervenire militarmente per aiutare l’Ucraina contro l’invasione russa perché ciò avrebbe significato molto probabilmente uno scontro tra la Nato e la Russia. Da due anni, tuttavia, l’Europa fa del suo meglio per evitare che Kiev soccomba all’invasore e il recente sblocco di un piano di aiuti comunitario da 50 miliardi è un passo fondamentale per consentire agli ucraini di continuare a resistere, ma ciò non basta. Ne è convinta la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che ieri, durante la sessione plenaria del Parlamento Ue, ha spiegato che “dobbiamo pensare alla capacità di difesa di Kiev come parte della nostra capacità di difesa”.
Questo significa anzitutto, accelerare la consegna delle munizioni. Von der leyen ha ricordato che finora tutti i Paesi Ue “hanno mobilitato 28 miliardi di attrezzature militari” mentre l’industria della difesa europea “ha aumentato la propria capacitá di produzione di munizioni del 40%”, puntando a consegnare “un milione” di munizioni entro fine anno. Questi tuttavia sono traguardi minimi dal momento che la linea del fronte non si muove e il conflitto rischia di andare avanti ancora per parecchio tempo.
L’obiettivo di Bruxelles, quindi, è quello di favorire le sinergie militari tra Kiev e le capitali europee coinvolgendo “l’Ucraina nelle fasi preparatorie della nostra Strategia per l’industria della difesa”, ha dichiarato la presidente della Commissione Ue. Di questo modo, ha spiegato von der Leyen, “l’Ucraina dovrebbe essere inserita in alcuni dei nostri programmi per la difesa”. A giugno terminerà il mandato di von der Leyen la quale ci ha tenuto a ricordare ai parlamentari europei che “l’Ucraina è un futuro membro dell’Ue”, per questo motivo è necessario “incoraggiare una pianificazione congiunta e una convergenza delle nostre industrie militari e della difesa”.