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    Produzione industriale in calo nel 2023

    Produzione industriale in calo nel 2023
    La produzione industriale ha mostrato una lenta ripresa nel mese di dicembre scorso, dove è aumentata dello 1,1% rispetto al mese precedente, superando le aspettative degli analisti, ma su base annua la produzione industriale è diminuitacomplessivamente del 2,1% segnando l’undicesimo calo consecutivo.
    Uno dei principali problemi che ha ostacolato la produzione industriale è stata la debolezza della domanda, sia a livello italiano che internazionale. I consumi di beni a livello nazionale sono diminuiti dell’1% nei primi nove mesi dell’anno, mentre la domanda internazionale è in calo mediamente di oltre tre punti percentuali. Ciononostante l’Italia è riuscita a contenere il calo generale e ha mantenuto vendite positive durante i primi 11 mesi dell’anno.
    I diversi settori hanno mostrato performance divergenti tra loro. I settori della gomma-plastica, dei macchinari e del tessile-abbigliamento hanno registrato una frenata, mentre l’elettronica, l’alimentare e gli apparati elettrici hanno mostrato un andamento migliore. Il settore dei mezzi di trasporto ha subìto una significativa diminuzione annuale dell’11%, principalmente a causa della riduzione della produzione da parte del gruppoStellantis.
    Un altro problema rilevante è la mancanza di ordini sufficienti, che è stata identificata come il principale ostacolo alla produzione da parte del 22% delle imprese. Al contrario l’insufficienza dei materiali è diventata un problema residuale, evidentesoprattutto nel settore delle macchine utensili, dove l’attesa dei decreti attuativi dei bonus 5.0 ha comportato una forte riduzione degli ordini. Anche l’intera filiera legata all’edilizia ha subìto una frenata a causa della cessazione del superbonus al 100% e della cessione del credito.
    C’è poi anche una debolezza produttiva evidente, con gli impianti che operano al 75,5% della loro capacità, il livello più basso degli ultimi tre anni. Questa situazione è in parte influenzata dalle condizioni economiche europee, in particolare dalla diminuzione della produzione manifatturiera in Germania, anche se il settore automobilistico ha contribuito a mitigare la frenata, sia per l’Italia che per i fornitori esteri.
    Pietro Broccanello

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