Netanyahu: “Israele manterrà il pieno controllo della Striscia di Gaza e della Cisgiordania”
“Con o senza un accordo definitivo, Israele manterrà il pieno controllo della sicurezza su tutta l’area a ovest del Giordano”. Lo ha dichiarato il premier Banjamin Netanyahu, il quale ha sottolineato che quest’area include la Cisgiordiania, chiamata Samaria dal premier, assieme alla “Giudea” e alla “Striscia di Gaza”. Una posizione avversa da Stati Uniti e da gran parte dei Paesi europei che spingono per una diminuzione dell’intensità dei bombardamenti israeliani sulla Striscia e per il ritorno dei palestinesi alle loro case, con l’obiettivo ultimo di favorire la soluzione dei due Stati. Netanyahu però continua con la linea dura come dimostra la decisione di aver limitato l’accesso dei fedeli palestinesi alla moschea di al-Aqsa durante il Ramadan. L’ufficio di Netanyahu ritiene la decisione equilibrata e ha sottolineato che sarà “consentita la libertà di culto nei limiti delle esigenze di sicurezza”.
Le forze di Tel Aviv, intanto, ridisegnano parte della mappa di Gaza per scopi militari. Secondo quanto riferito dal thin thank Isw (Institute for the study of war) e Ctp (Progetto minaccce critiche), Israele starebbe costruendo una strada nel centro della Striscia per dividere il nord dal sud e facilitare così i radi militari e allo stesso tempo controllare meglio il movimento della popolazione locale. È giallo invece su dove sia Yahya Sinwar, il leader di Hamas a Gaza. Secondo il quotidiano saudita “Elaph”, che cita fonti della sicurezza israeliane, Sinwar sarebbe fuggito con il fratello e altri membri dell’organizzazione dai tunnel che da Rafah portano nel Sinai, in Egitto. Il leader di Hamas potrebbe aver portato con sè anche alcuni ostaggi, ma per ora si tratta di notizie non confermate.
Nel frattempo, ieri una delegazione israeliana di alto livello è atterrata al Cairo per proseguire i colloqui finalizzati a ottenere un cessate il fuoco a Gaza assieme ad un accordo per lo scambio di ostaggi e prigionieri, secondo quanto riferito dall’Ansa. Negli ultimi giorni il dialogo si era raffreddato e secondo il portavoce del ministero degli Affari esteri del Qatar, Majed Al-Ansari, di fatto non c’è stato alcun progresso nei negoziati tra Israele e Hamas.