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    Porti italiani in caduta, tutti i grandi scali chiudono in perdita

    Porti italiani in caduta, tutti i grandi scali chiudono in perdita
    Il 2023 è stato un anno difficile per i porti italiani per diversi motivi (ultimi gli effetti della crisi di Suez), con una nettadiminuzione del traffico merci e dei container. Secondo il rapporto “Ports Infographics 2024″ realizzato da Assoporti e Srm(il centro studi di Intesa Sanpaolo), nei primi nove mesi dell’anno scorso si è registrata una diminuzione complessiva del 3% nel traffico merci, con un totale di 360 milioni di tonnellate. Nello stesso periodo la movimentazione dei container è diminuita del 4,4%, corrispondente a 8,44 milioni di TEU (l’unità di misura usata per i container da 20 piedi).
    Quasi tutte le 16 Autorità di sistema portuale hanno mostrato una diminuzione nel volume di merci movimentate, ad eccezione di quella dello Stretto di Messina (+1,9%) e del Mar di Sicilia Occidentale (+1,7%). Per quanto riguarda i container, solo cinque Autorità portuali su 16 hanno registrato un andamento positivo, tra cui Gioia Tauro con un aumento del 2,2% a 2,61 milioni di TEU. Tuttavia si tratta di porti che gestiscono quantità relativamente basse di container, come Bari (57.000 TEU), Ancona (132.901 TEU), Palermo (19.300 TEU) e Catania (40.636 TEU).
    Il traffico Roll-on/roll-off, cioè di navi per il trasporto di rotabili,si è mantenuto complessivamente stabile con un aumento del 0,6%, mentre il settore dei passeggeri ha registrato una crescita complessiva del 16,4%, con un aumento significativo del 54,8% nel numero di crocieristi.
    I dati del rapporto si riferiscono ai primi nove mesi del 2023, prima cioè dell’inizio della crisi del canale di Suez a ottobre, che ha ulteriormente ridotto i traffici in tutto il Mediterraneo senza eccezione per l’Italia, in particolare per quanto riguarda i container.
    Tra i principali porti italiani per traffico merci e container, Genova e Savona Vado (uniti nell’Adsp del Mar Ligure occidentale) hanno totalizzato 48,07 milioni di tonnellate movimentate tra gennaio e settembre 2023, con una diminuzione del 4,7%. Per quanto riguarda i container c’è stata una diminuzione complessiva del 2,1% con 2,07 milioni di TEU totali.
    Passando all’Adriatico, Venezia ha mostrato una diminuzione del 4,2% nel traffico merci (18,4 milioni di tonnellate) e del 10,4% nei container (371.969 TEU). L’Adsp del Mar Adriatico orientale, che comprende Trieste e Monfalcone, ha avuto una leggera diminuzione del 0,2% nel traffico merci, con una diminuzione del 1,2% per Trieste e un aumento del 14,8% per Monfalcone, mentre per quanto riguarda i container c’è stata una diminuzione del 4,9%.
    Per quanto riguarda invece i passeggeri, il settore delle crociere ha registrato una crescita significativa, con un aumento del 54,8% nel numero di crocieristi. Un settore che ha mostrato una notevole ripresa dopo un periodo molto difficile durante la pandemia. Va comunque sottolineato che i dati del rapporto si riferiscono, come detto, ai primi nove mesi del 2023 e che dunque non tengono conto dei numeri complessivi per i quali bisogna considerare anche i dati dell’ultimo trimestre.
    Pietro Broccanello

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