Università del Gusto festeggia venti anni
Situata a Bra, nel cuore del Piemonte, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo rappresenta una realtà unica nel panorama accademico, celebrando nel 2024 due decenni di attività dalla sua istituzione. Frutto della visione di Carlo Petrini e dell’impegno dell’associazione Slow Food, questa università è stata inaugurata il 4 ottobre 2004, emergendo come il primo istituto internazionale focalizzato sulla didattica e sulla ricerca in ambito gastronomico, con una particolare attenzione verso l’agricoltura e la salvaguardia della biodiversità. Il suo obiettivo principale consiste nel promuovere una consapevolezza alimentare orientata alla sostenibilità e al rispetto della diversità biologica.
L’università, che dal 2017 offre un corso di Laurea in Scienze Gastronomiche precedentemente classificato sotto la facoltà di Agraria, ha dato vita a un movimento educativo che conta oggi 17 corsi di laurea analoghi nei principali atenei italiani. Con 500 studenti, la maggior parte dei quali proviene dall’estero, Pollenzo rappresenta una realtà internazionale dove si incontrano e si fondono culture diverse, in un ambiente che ricorda i campus universitari anglosassoni per il suo spirito di accoglienza e inclusività.
L’idea di Petrini, nata oltre due decenni fa, era quella di creare un’istituzione che incarnasse il pensiero del gastronomo francese Brillat-Savarin, per cui la gastronomia è considerata una scienza multidisciplinare essenziale alla vita umana. Questo approccio ha portato a distinguere il corso di studi in Scienze Gastronomiche dall’enogastronomia, enfatizzando un ambito più ampio che supera i confini della cultura occidentale del vino, per abbracciare una visione globale dell’alimentazione e delle sue pratiche.
L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo trascende i confini dell’istruzione accademica tradizionale, configurandosi come un epicentro di innovazione e sviluppo di progetti volti a rivoluzionare il comparto alimentare e a favorire pratiche di agricoltura responsabile. Tra i suoi obiettivi futuri spicca l’ambizione di integrare l’educazione alimentare nei programmi di ogni scuola obbligatoria, evidenziando il ruolo cruciale che il cibo gioca nelle dinamiche sociali e politiche odierne. Con il contributo attivo di docenti e discenti, questa istituzione si afferma come un punto di riferimento educativo su scala globale, evidenziando il potere dell’alimentazione di unire diverse culture e generazioni.
Foto presa dalla Media Gallery dell’Università