BLACKOUT ELETTRICO
In Italia, secondo Il Sole 24 Ore, la vendita dell’auto elettrica è il fanalino di coda d’Europa con il 4% del mercato, contro la media europea del 14%. Percentuali che impallidiscono nel confronto del mercato Nord europeo che vede la Norvegia in Pole Position con una quota dell’82,4%. Eppure nel 2023 abbiamo visto un balzo del 38% dei punti di ricarica destinati al pubblico. Il Nord con il 58% concentra oltre la metà dei punti di ricarica, mentre il Centro con il 22% e il Sud e isole con il 20% si dividono il resto. Il target finale del Pnrr prevede di installare oltre 21mila punti di ricarica rapida entro giugno 2026 per uno stanziamento di 741 milioni di euro. Ma evidentemente non sono solo il numero, ancora insufficiente, delle colonnine di ricarica a disincentivare la vendita dell’elettrico.
Per convincere gli italiani più scettici, i veicoli a batteria dovranno infatti risolvere alcune problematiche che non convincono molti automobilisti, anche quelli che guardano con favore a questa tecnologia. Sulla carta le auto elettriche hanno diversi vantaggi, tra tutti che non emettono gas inquinanti. Pregio che però non basta a superare le diverse criticità.
Prima di tutte, come indicato da Il Volante.it, l’autonomia alla quale nessuno vuole rinunciare senza spendere cifre molto alte per acquistare auto elettriche che performano lunghi chilometraggi sulle grandi distanze.
In secondo luogo in Italia esiste un problema di ricarica. Non tutti, soprattutto nelle grandi città, si possono permettere un box di proprietà dove ricaricare l’auto durante la notte, mentre per la ricarica pubblica in strada, come già accennato, le colonnine sono ancora insufficienti e talvolta non funzionanti.
Sebbene gli studi smentiscano che i veicoli elettrici abbiano più possibilità di incendiarsi rispetto a quelli a benzina, il problema è come spegnerli. Per soffocare l’incendio di una batteria elettrica bisognerebbe immergerla totalmente in acqua, anche se in alcuni casi potrebbero prendere nuovamente fuoco in modo autonomo anche a distanza di giorni.
Le auto elettriche possono perdere autonomia con temperature fredde. La temperatura ottimale di funzionamento delle batterie è un clima moderato, né troppo basso né troppo alto. Questo perché se fa freddo, si perde parte dell’efficienza chimica delle pile diminuendo così anche la loro capacità di immagazzinare e rilasciare energia.
Infine se molti scelgono l’auto elettrica in virtù di un minore impatto ambientale, è bene sapere che, a meno che il veicolo non si ricarichi direttamente da un impianto solare, eolico o idroelettrico, la maggior parte dell’elettricità prodotta in Italia arriva dal gas naturale, quello che inquina per intenderci e l’estrazione mineraria dei metalli per produrre le batterie elettriche produce un altissimo tasso di inquinamento nei Paesi produttori.