Imprese, la manifattura lombarda tiene nonostante il contesto negativo internazionale
Nell’ultimo trimestre 2023 il comparto manifatturiero risponde con flessibilità alle influenze negative sovraregionali e registra una crescita congiunturale della produzione industriale (+0,4%) ed artigiana (+0,7%).
“Il sistema lombardo si conferma più forte del contesto negativo internazionale. Le nostre imprese si stanno dimostrando ancora una volta capaci di resistere alle criticità dettate dagli scenari globali: come Regione siamo e saremo costantemente al loro fianco”. È il commento del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenuto alla presentazione dell’analisi congiunturale di Unioncamere Lombardia relativa alla manifattura lombarda.
Nell’ultimo trimestre 2023 il comparto manifatturiero lombardo segna una crescita grazie a un quadro economico generale meno negativo. I rischi geopolitici che minacciano il flusso degli scambi commerciali internazionali, con i recenti problemi legati al Canale di Suez uniti al perdurare della crisi industriale tedesca e agli alti tassi d’interesse, non sembrano intaccare il comparto manifatturiero che mostra una lieve crescita congiunturale della produzione industriale (+0,4%) ed artigiana (+0,7%), rispondendo con flessibilità alle influenze negative sovraregionali.
Grazie ai risultati di fine anno, il 2023 può essere considerato un anno in positivo con una media annua in aumento rispetto al precedente, sia per l’industria (+0,2%) che per l’artigianato (+1,8%). Migliora anche il clima di fiducia caratterizzato però da incertezza, evidenziata dall’aumento delle quote di imprenditori che non si aspettano variazioni di rilievo per produzione, fatturato e ordini.
A guidare la classifica dei settori più performanti nel 2023 è l’abbigliamento (+5,5% la media annua), seguito dai mezzi di trasporto (+5,4%), l’alimentare (+2,2%), la meccanica (+1,3%) e il pelli-calzature (+0,7%). Praticamente stazionari il legno-mobilio (+0,1%) e i minerali non metalliferi (-0,1%) legati prevalentemente all’edilizia. In difficoltà invece il settore tessile (-7,1%), la siderurgia (-4,8%), la carta-stampa (-3,0%), la gomma-plastica (-2,6%) e, meno intensamente, la chimica (-1,3%). Si attenua la dinamica rialzista relativa ai prezzi, sia per le materie prime che per i prodotti finiti, ma ancora non cedono terreno. Grazie a flussi di ordini che non si sono interrotti, le giornate di produzione assicurata dal portafoglio restano ai massimi livelli.
Nell’ultimo trimestre 2023 la produzione manifatturiera ha dunque in parte recuperato il rallentamento che si era registrato nel trimestre estivo: “Questo risultato – ha sottolineato il presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio -, del tutto inaspettato alla luce degli effetti negativi di un quadro geopolitico critico, unito ad un avvio d’anno positivo ha consentito una crescita moderata sull’intero anno e ci lascia ben sperare per il 2024″. Speranze di crescita che potrebbero però essere minacciate dall’instabilità nel Mar Rosso e dalla crisi industriale della Germania: “La Lombardia è legata a doppio filo al sistema produttivo tedesco, sistema penalizzato, a favore di USA e Cina, dalla perdita delle fonti energetiche a basso costo e dalla maggiore spinta verso la decarbonizzazione del sistema industriale – ha aggiunto Francesco Buzzella, presidente di Confindustria Lombardia -. Se non vuole seguire la parabola tedesca, la Lombardia dovrà trovare una sua strada per la crescita, strada che inevitabilmente passa dalla diversificazione energetica e dal contrasto all’ideologia oggi dominante in UE che mira a deindustrializzare l’Europa”.