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    Accordo in UE sugli imballaggi, Salini: “Massimo risultato possibile”

    Dopo intensi dibattiti e negoziazioni, il Consiglio Europeo e il Parlamento Europeo hanno trovato un accordo sul nuovo regolamento riguardante il settore degli imballaggi. L’accordo stipulato mira ad abbattere gradualmente la quantità di rifiuti generati dall’industria degli imballaggi. L’obiettivo specifico è quello di ridurre tali rifiuti di una percentuale del 5% entro l’anno 2030, incrementare questa riduzione al 10% per il 2035, e proseguire fino a ottenere una diminuzione del 15% entro il 2040. È prevista anche la possibilità per gli Stati membri dell’Unione Europea di posticipare l’applicazione di queste misure di riduzione per un periodo massimo di cinque anni. Quest’ultimo rinvio è però subordinato al rispetto di specifici requisiti.

    In attesa della ratifica ufficiale, l’intesa raggiunta prevede dal 2030 il divieto di certe tipologie di imballaggi in plastica monouso per prodotti alimentari non trasformati e per l’uso in bar e ristoranti, comprese le porzioni singole di condimenti e mini-prodotti da albergo. Inoltre, viene introdotto il bando per le buste di plastica ultra-sottili e l’uso di sostanze chimiche persistenti negli imballaggi alimentari per mitigare i rischi per la salute. Si punta altresì a incrementare gli imballaggi riutilizzabili per bevande entro il 2030, e i servizi di ristorazione dovranno permettere ai clienti di utilizzare contenitori propri per cibo e bevande da asporto.

    Frédérique Ries, europarlamentare belga del gruppo liberale, ha celebrato come “storico e inatteso” l’intesa raggiunta. La gestione belga del Consiglio dell’Unione Europea, insieme ai delegati del Parlamento Europeo, è giunta a un compromesso politico temporaneo concernente la normativa sugli imballaggi, mirando a limitare l’escalation dei rifiuti derivanti dagli imballaggi e a incentivare le pratiche dell’economia circolare. Questo accordo vuole favorire il riutilizzo, pur concedendo alcune eccezioni, rispetto al semplice riciclo.

    Il successo ottenuto dal Partito Popolare Europeo (PPE) nelle elezioni di novembre ha avuto un impatto decisivo sull’accordo finale L’europarlamentare Massimiliano Salini a tal proposito ha evidenziato come sia stata evitata una normativa potenzialmente dannosa per il tessuto produttivo italiano, grazie all’impegno profuso durante l’ultimo Trilogo (il processo di armonizzazione che coinvolge i rappresentanti del Parlamento Europeo, del Consiglio Europeo e della Commissione Ue). L’Italia, leader nel settore del riciclo degli imballaggi, ha così beneficiato di un sistema di incentivi dedicato ai paesi che eccellono in tale ambito, ottenendo un’esenzione dagli obiettivi di riuso e un rinvio al 1° gennaio 2030 per l’applicazione delle restrizioni previste. Questo il commento di Salini a margine: “Una conquista significativa è stata l’esenzione per vino e bevande alcoliche dagli obiettivi di riuso, tutelando così i produttori italiani, punti di riferimento nel mercato dell’esportazione. Questi risultati sono stati il frutto di un’efficace collaborazione di squadra, che ha posto l’interesse nazionale e le sue forze dinamiche al centro dell’agenda politica, dimostrando un forte impegno verso la protezione delle industrie nazionali nel contesto di regolamentazioni europee”.

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