I risultati hanno confermato le (scontate) attese: Donald Trump e Joe Biden hanno dominato il Super Tuesday, il giorno in cui i cittadini di quindici Stati americani hanno votato per le primarie statunitensi. È mancato, però, l’en plein. Il candidato repubblicano 77enne ha perso solo in Vermont, stato del Nord-Est vinto a sorpresa dalla sfidante Nikki Haley. Il candidato democratico 81enne, invece, ha vinto ovunque ma ha perso nelle isole Samoa Americane dove Joe Biden è stato sconfitto nei caucus da Jason Palmer, imprenditore del Maryland sconosciuto ai più. Poco male per il presidente in carica: le Samoa Americane, infatti, sono un territorio e non uno Stato americano e, pur inviando delegati alla convention estiva che sceglierà il candidato alle presidenziali, i suoi cittadini non votano alle elezioni di novembre.
Nel complesso, sono stati assegnati circa un terzo dei delegati totali: 856 per i Repubblicani e 1.420 per i democratici. Secondo le proiezioni, Trump e Biden dovrebbero esserseli assicurati praticamente tutti. Trump ha festeggiato parlando di “una notte fantastica, un giorno fantastico”, assicurando che “faremo qualcosa che francamente nessuno ha mai fatto da molto tempo”. Biden ne ha approfittato per lanciare un’ulteriore chiamata alle armi tra la sua base elettorale, spiegando che i risultati del Super Tuesday “lasciano al popolo americano una scelta chiara: continueremo ad andare avanti o permetteremo a Donald Trump di trascinarci indietro nel caos, nella divisione e nell’oscurità che hanno definito il suo mandato”.