Gaza, Washington insiste con Israele per una soluzione alternativa all’invasione di terra a Rafah
Israele sta preparando un attacco a Rafah, la grande città palestinese nel sud della Striscia di Gaza, diventata un enorme campo profughi: si stima ci siano circa 1,5 milioni di sfollati palestinesi. L’obiettivo è fare fuori gli ultimi gruppi di terroristi di Hamas ma con l’enorme numero di palestinesi accampato dentro e attorno alla città, il rischio per i civili di rimanere intrappolati tra i combattimenti è molto alto. Per questo motivo Washington ha aumentato la pressione su Tel Aviv. Il presidente americano Joe Biden ha annunciato di aver chiesto al premier Benjamin Netanyahu “di inviare una squadra a Washington per discutere come colpire Hamas senza una grande operazione di terra a Rafah”. Biden è tornato a insistere sulla “necessità di un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo per la liberazione degli ostaggi, della durata di diverse settimane, in modo da poter riportare gli ostaggi a casa e aumentare gli aiuti ai civili a Gaza”.
Netanyahu ha dato il via libera per l’invio di funzionari israeliani a Washington per discutere del tema Rafah. La Casa Bianca insiste sulla via del dialogo e del confronto, dal momento che entrambe le parti sta provando a rendere “chiara all’altra la propria prospettiva”, come ha dichiarato il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, secondo quanto riportato dall’Ap. Biden e Netanyahu provano a mettere da parte le divergenze che hanno caratterizzato il loro rapporto negli ultimi mesi in virtù del tentativo di trovare una soluzione alternativa a un’offensiva di terra a Rafah. Nel frattempo, il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha dichiarato che l’intera popolazione di Gaza sta facendo i conti con “gravi livelli di insicurezza alimentare acuta”, motivo per cui è necessario aumentare l’invio di aiuti umanitari.