Attentato a Mosca, Vladimir Putin alza il livello di sfida con la Nato

Attentato a Mosca, Vladimir Putin alza il livello di sfida con la Nato

È presto per dire se la guerra in Ucraina è entrata in una nuova fase, tuttavia, appare abbastanza evidente il tentativo di Vladimir Putin di sfruttare per propaganda l’attentato di venerdì 22 marzo al teatro Crocus City Hall di Mosca. Ieri, in mattinata, sono state osservate diverse esplosioni a Kiev, secondo quanto riportato da media locali. Bridget Brink, ambasciatore statunitense in Ucraina, ha scritto su X che “la Russia sta attaccando l’Ucraina con missili ipersonici”, confermando che sono stati sentite “forte esplosioni” nella capitale. Venerdì 22 marzo un commando di uomini armati ha fatto irruzione in un teatro di Mosca, sparando a vista e uccidendo oltre 100 persone. L’attentato è stato rivendicato dall’ISIS ma Vladimir Putin non ha mai citato il gruppo islamista durante il suo messaggio alla nazione registrato dopo l’attacco. Anzi, ha detto esplicitamente che i terroristi responsabili dell’eccidio puntavano a fuggire in Ucraina dove era stato aperto un varco per loro. Un’ipotesi alquanto inverosimile, dal momento che il confine è militarizzato e gli attentatori avrebbero dovuto superare una stretta sorveglianza e campi minati.

Ma tutto può tornare utile in guerra, così il Cremlino ha deciso di agire, alzando il livello della sfida con la Nato. Nella notte tra sabato e domenica un missile lanciato dal territorio russo ha violato lo spazio aereo polacco della Polonia per 39 secondi. Lo ha riferito il portavoce dell’esercito polacco, Jack Goryszewski. Tale missile era diretto verso la città ucraina di Leopoli e faceva parte di un attacco più ampio: l’esercito russo ha lanciato, infatti, 57 tra missili e droni, alcuni dei quali abbattuti dalle difese ucraine. Ieri il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che “è in corso un’indagine ed è estremamente sbagliato che l’amministrazione presidenziale faccia qualsiasi commento durante l’indagine. Non lo faremo”, secondo quanto riportato da Ria Novosti.

Il ministro degli esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato che “al momento non ci sono prove di un coinvolgimento dell’Ucraina nell’attentato a Mosca”, anzi, tutti gli indizi portano all’ISIS. Un attentato che “era nell’aria”, ha spiegato Tajani a RTL 102.5, tanto che già dall’8 marzo la Farnesina aveva avvertito i cittadini italiani “di non partecipare a manifestazioni di massa a Mosca, perché c’era un rischio”. Ieri mattina si è tenuto al Viminale una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica per capire se e come aggiornare le misure di prevezione antiterrorismo dopo i fatti di Mosca. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha fatto sapere che “è stata disposta una intensificazione delle attività di vigilanza e di controllo da parte delle Forze di polizia con la pianificazione di specifici servizi operativi”, in vista delle festività pasquali.