Istat, aumenta l’occupazione ma anche la povertà
Sembra un paradosso ma è così. Gli ultimi dati Istat rilevano che la povertà assoluta è aumentata in Italia, nonostante negli ultimi tempi i tassi di disoccupazione siano in netto calo rispetto al passato.
Per povertà assoluta s’intende chi non ha uno standard di vita minimamente accettabile, cioè chi non ha denaro sufficiente per arrivare alla fine del mese, riuscendo a pagare l’affitto, le bollette, comprare i vestiti e fare la spesa. Nel 2023 la situazione era comune a 5,7 milioni di persone, e fra questi, quasi un milione fa addirittura parte di famiglie con un lavoro subordinato. L’occupazione, viceversa, ha toccato quote mai viste negli ultimi tempi, con un tasso pari al 61,5% per 23,58 milioni di persone con un posto di lavoro.
Fra le motivazioni principali di tale peculiarità è riscontrabile il continuo aumento di prezzi, a fronte di una staticità di salari e stipendi.
I compensi non hanno infatti tenuto il passo dell’aumento dei prezzi, che con l’inflazione galoppante sono pressoché raddoppiati negli ultimi anni, con un carovita che dal 2021 è salito del 17%.
Il quadro è influenzato poi dagli sgravi fiscali, anch’essi troppo blandi rispetto alla situazione economica complessiva, così come manovre che si sono rivelate del tutto controproducenti, quali il reddito di cittadinanza.
Il nuovo istituto che ha sostituito il Rdc, di contro, ha visto l’adesione di un numero di persone inferiore di circa 500.000 unità, che porterà ad un risparmio di cassa di circa quattro miliardi.
Denaro pubblico che, ci si augura, potrà essere impiegato per politiche ad hoc volte a riappianare il delta.
Andrea Valsecchi