Vladimir Putin e l’ambiguità strategica: la Russia non attaccherà l’Europa ma F-16 di Kiev obiettivi legittimi ovunque
Se c’è qualcuno da cui Emmanuel Macron potrebbe imparare un po’ di ambiguità strategica, quello è proprio Vladimir Putin. Secondo quanto riferito da Ria Novosti, il presidente russo ha dichiarato che la Russia non combatterà la Nato. L’autocrate russo ha avvalorato il suo ragionamento spiegando che sul fronte delle spese militari, “nel 2022 gli Stati Uniti hanno speso 811 miliardi di dollari e la Federazione Russa 72 miliardi. Combatteremo con la NATO a fronte di questo rapporto cifre o qualcosa del genere? Ebbene: sono solo sciocchezze”, ha chiosato Putin, il quale, tuttavia, a inizio 2022 disse ai vari leader mondiali che non avrebbe invaso l’Ucraina.
Durante una conversazione con alcuni piloti militari nel corso di un viaggio di lavoro a Torzhok, il presidente russo ha definito “insensate” le accuse che Mosca attaccherà l’Europa dopo l’Ucraina, aggiungendo che i russi non hanno “intenzioni aggressive nei confronti di questi Stati”. Allo stesso tempo, Putin ha definito gli aerei caccia F-16 occidentali che verranno messi a disposizione dell’Ucraina, obiettivi legittimi anche se si trovassero in aeroporti Nato. “Se verranno utilizzati da aeroporti di Paesi terzi, per noi saranno un obiettivo legittimo. Non importa dove si trovino. I jet F-16 possono trasportare armi nucleari e dobbiamo tenerne conto durante la pianificazione”, ha spiegato Putin.
Ad alzare il livello dello scontro “verbale” tra Russia e Occidente ci pensa anche il ministero degli Esteri Russo secondo il quale, i lavori di ampliamento della base militare Mihail Kogalniceanu in Romania, “sono di natura provocatoria, aggravano la tensione militare lungo il perimetro dei nostri confini e creano ulteriori minacce alla sicurezza della Russia” in quanto avrebbero “lo scopo di preparare gli alleati del blocco a un potenziale scontro con il nostro Paese”. Lo riporta Ria Novosti. I lavori da 2,7 miliardi di dollari per l’ampliamento della Mihail Kogalniceanu, dovrebbero portare la base romena ad ospitare 10.000 militari con annesse famiglie, facendone la più grande base Nato in Europa entro il 2040.