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    Milano la meta preferita per il 77% degli studenti della Bicocca, ma l’affitto resta il limite

    Milano la meta preferita per il 77% degli studenti della Bicocca, ma l’affitto resta il limite
    Una residenza vicina alla sede del corso di studio, meglio se a Milano, ma a prezzi accessibili per tutte le fasce di reddito. Queste le esigenze abitative principali degli studenti di Milano-Bicocca, emerse da un’indagine che ha coinvolto quasi 20mila iscritti. Gli studenti chiedono anche una mediazione dell’Ateneo con il mercato privato.
    Un’abitazione vicina alla sede del corso di studio, preferibilmente a Milano, ma a costi più accessibili per tutte le fasce di reddito. Sono queste le principali esigenze emerse dall’indagine svolta dall’Università Milano-Bicocca sulla situazione e i fabbisogni abitativi degli studenti, presentata nel corso del seminario “L’emergenza abitativa degli studenti milanesi: un dialogo tra Università, studenti e territorio”.
    La ricerca, condotta dal gruppo di ricerca del dipartimento di Sociologia e ricerca sociale coordinato da Silvia Mugnano e composto da Igor Costarelli, Fabio Gaspani, Carola Giannotti Mura e Riccardo Ramello, è la prima ad offrire uno spaccato della condizione abitativa e dei fabbisogni degli studenti di Milano-Bicocca, attraverso l’analisi dei dati raccolti con un questionario – proposto nel periodo compreso tra luglio e ottobre 2023 – a cui hanno risposto 19.401 studenti, oltre il 52% della popolazione studentesca dell’Ateneo, per il 59,5 per cento iscritti ad anni successivi al primo.
    Dai risultati dell’indagine emerge l’ampiezza territoriale del bacino di utenza dell’Ateneo: la maggior parte del campione (47,5%) ha la residenza anagrafica in una provincia lombarda fuori dalla Città metropolitana di Milano. La città di Milano resta però la meta preferita degli studenti, come dichiara il 77,5% dei partecipanti al sondaggio, sebbene il 45% degli studenti in affitto privato lo ritenga troppo oneroso. Tra coloro che vorrebbero cambiare situazione abitativa, circa il 30% indica il comfort abitativo carente, il 16% sottolinea invece il costo eccessivo di locazione, mentre tra coloro che vorrebbero cambiare zona, la principale ragione è la scomodità rispetto alla sede dei corsi (68,9%).
    Un ulteriore dato significativo emerso dall’indagine è il numero ancora esiguo degli studenti che vivono nelle residenze universitarie: questi costituiscono il 6,3% dei partecipanti in possesso dei requisiti economici minimi per l’accesso agli alloggi universitari coperti dal Diritto allo Studio immatricolati al primo anno e il 2,7% degli iscritti ad anni successivi al primo. Il questionario, infine, si è focalizzato sulle esigenze degli studenti rispetto all’implementazione di un servizio di supporto all’abitare dedicato agli studenti di Milano-Bicocca. Quasi il 60% dei partecipanti ha sottolineato l’estrema importanza di questo servizio che, per oltre la metà di loro, dovrebbe occuparsi di fornire una mediazione tra domanda e offerta del mercato privato. Senza dimenticare però l’implementazione delle residenze universitarie, come ha evidenziato il 40% degli studenti.
    “Agevolare il diritto allo studio di ciascun studente è un compito primario che un Ateneo attento alle esigenze dei suoi studenti deve perseguire”, ha dichiarato la rettrice Giovanna Iannantuoni in apertura del convegno cui hanno partecipato Alessandro Fermi, assessore all’Università, ricerca e innovazione di Regione Lombardia; Pierfrancesco Maran, assessore Casa e piano quartieri del Comune e la studentessa Barbara Morandi, rappresentante degli studenti presso il CNSU, in dialogo sulle politiche istituzionali degli Atenei sul tema abitativo. “Quest’indagine di Milano-Bicocca – ha aggiunto – ha sottolineato con chiarezza che per far questo si rende necessaria una forte alleanza tra università, enti locali, regioni e governo”.

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