75 anni fa, il 4 aprile 1949, nasceva la Nato (North Atlantic Treaty Organization) e il suo attuale segretario, Jens Stoltenberg, ha colto l’occasione per invitare i suoi membri a “modificare le dinamiche” del sostegno a Kiev e garantire “all’Ucraina un’assistenza di sicurezza affidabile e prevedibile a lungo termine, in modo da fare meno affidamento sui contributi volontari e più sugli impegni della NATO, meno sulle offerte a breve termine e più sugli impegni pluriennali”. Alcuni media internazionali parlano di una serie di iniziative per “contenere” un ritorno di Donald Trump alla guida degli Stati Uniti, tra cui la proposta di un fondo quinquennale da 100 miliardi di euro per sostenere l’Ucraina. Non è chiaro il meccanismo di reperimento di tali risorse.
La riunione ministeriale dell’Alleanza di questa settimana “porrà le basi per raggiungere un consenso su questi temi mentre ci prepariamo al vertice di Washington” del prossimo 9-10 luglio ha detto il Segretario. Stoltenberg ha dichiarato che gli “amici della Russia in Asia sono vitali” per Mosca. Dalla Corea del Nord all’Iran, lo sforzo bellico russo si avvale delle forniture di armi di questi Paesi, motivo per cui Stoltenberg ha invitato le nazioni “che la pensano allo stesso modo” a restare “unite per difendere un ordine globale governato dalla legge e non dalla forza”.
Nel frattempo, secondo alti ufficiali ucraini sentiti da Politico, c’è il concreto rischio che il fronte ucraino crolli. Il quadro militare è cupo, scrive il quotidiano online, e i generali russi potrebbero riuscire a sfondare le linee ovunque decidano di concentrare la prossima offensiva. Kiev sta ancora aspettando lo sblocco del pacchetto da 60 miliardi di dollari di aiuti fermo al Congresso Usa. Recentemente Kiev è tornata a insistere sulla necessità di forniture militari che includano anche le fondamentali munizioni da 155 millimetri per l’artiglieria e il sistema di difesa aerea Patriot. Tuttavia, anche con questi aiuti, gli ucraini devono fare i conti con la nuova ondata di reclutamento lanciata da Vladimir Putin che punta ad arruolare 147.000 giovani russi nei prossimi mesi.