Le esportazioni italiane sono incrementate del 48% rispetto al 2015, facendo balzare l’Italia al 5º posto della classifica mondiale. È questo il dato che è emerso dalle parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, in attesa della presentazione dettagliata del report, prevista per la giornata del Made in Italy che si celebrerà il 15 aprile, data della nascita di Leonardo Da Vinci.
Fino al 25 aprile sono infatti previste circa 300 iniziative per celebrare la giornata del Made in Italy, in cui a farla da protagonisti saranno i prodotti nostrani, “belli, buoni, benfatti e anche sostenibili”, ricorda il ministro Urso.
“Il made in Italy, ha detto il ministro, non è un modello di produzione ma un modello di vita” fatto di eccellenza e competenza dei lavoratori delle imprese italiane, che spinge “chi acquista a continuare a produrre nel nostro Paese”.
Torna a crescere, dopo un anno di stallo, anche l’indice Pmi manifatturiero dell’Italia, con una lieve espansione sia degli ordini che della produzione. L’indice Hcob Italy Manufacturing Purchasing Managers’ Index è infatti risultato a 50,4 a marzo, incrementando il valore di 48,7 registrato nel mese di febbraio.
“Il settore manifatturiero italiano può tirare un sospiro di sollievo”, ha commentato Tariq Kamal Chaudhry, economista della Hamburg Commercial Bank che elabora l’indice in collaborazione con S&P Global. “Dopo quasi un anno di difficoltà”, infatti, il Pmi Hcob è uscito dalla zona di contrazione, e con un valore di 50,4 l’Italia si unisce alla Spagna come seconda, fra le quattro maggiori economie europee, nel registrare espansione.
Secondo gli esperti, il miglioramento dell’indice riflette, oltre ad output e ordini, questi ultimi in rialzo dopo un anno, il miglioramento nelle condizioni di occupazione, mentre un freno al Pmi arriva dagli acquisti, dal momento che le imprese stanno continuando a ricorrere alle scorte.
Andrea Valsecchi