La Banca d’Italia, in sinergia con la Banca Centrale Europea (BCE), sta valutando nuove metodologie per il riciclo delle banconote deteriorate, che tradizionalmente vengono smaltite e convertite in energia nei termovalorizzatori. L’azione intrapresa fa parte di un esteso progetto di sostenibilità dell’organizzazione, come mostrato nell’ultimo rapporto ambientale, che ha registrato l’eliminazione di 638 tonnellate di banconote non più utilizzabili nel 2022. La Banca d’Italia ha poi realizzato importanti progressi nell’attenuare la propria impronta ecologica, attraverso la riduzione del consumo di risorse energetiche e idriche e la diminuzione della produzione di rifiuti pericolosi.
Con la nuova normativa della BCE che vieta l’uso delle discariche dal 2022, i rifiuti delle banconote macinate ora alimentano i termovalorizzatori. Ma la ricerca non si ferma qui: l’Università di Napoli Federico II sta esaminando la fattibilità di riutilizzare questi residui nel settore dell’edilizia. Un esperimento ha dimostrato che mescolare frammenti di banconote con la calce produce mattoni e intonaci di maggiore resistenza, suggerendo un potenziale percorso per un riciclo più ecologico e funzionale delle banconote.
L’analisi del bilancio ambientale 2023 indica un incremento del 7% nel volume di banconote riciclate rispetto all’anno precedente, segnalando un crescente bisogno di soluzioni innovative per il loro smaltimento. Con queste nuove direttive, la Banca d’Italia si impegna quindi non solo a gestire efficacemente il ciclo di vita delle banconote ma anche a promuovere la sostenibilità ambientale.