Trattate oltre 11mila tonnellate di Forsu che hanno generato più di 400mila metri cubi di biometano. Ma il Comune di Cologno Monzese, informalmente, sceglie di abbandonare il progetto. Gruppo CAP: “Piano industriale in cui crediamo, aperti alle proposte dei comuni per rafforzare il progetto”.
Fino a febbraio 2024 sono state trattate un totale di circa 11mila tonnellate di Forsu, con l’immissione nella rete locale Unareti di oltre 400mila metri cubi di biometano. L’obiettivo è quello di trasformare in bioenergia le oltre 30mila tonnellate di rifiuti all’anno, per produrre fino a 2,7 milioni di metri cubi di biometano, sufficienti a soddisfare la domanda di energia di 1.700 famiglie. È positivo il primo bilancio ad un anno dall’avvio della BioPiattaforma di Sesto San Giovanni, primo polo a livello nazionale di simbiosi industriale tra depuratore e termovalorizzatore, oggi pienamente operativa.
Il piano industriale procede spedito secondo il cronoprogramma dei lavori, avviati nel 2019, prevedendo come prossimo passo la realizzazione della linea fanghi che consentirà di ottenere calore, energia elettrica e fertilizzanti a partire dai fanghi di scarto dalla depurazione delle acque, a regime entro il 2026. Nelle intenzioni del Gruppo CAP la volontà di rafforzare il progetto BioPiattaforma con l’obiettivo di proseguire nel generare valore per il territorio, a maggior ragione ora che il Comune di Cologno Monzese ha preso la decisione – al momento informale – di sfilarsi dalla compagine societaria di ZeroC, gestore dell’impianto, di cui fanno parte Gruppo CAP e i Comuni soci.
Una scelta assunta unilateralmente che inevitabilmente rischia di avere conseguenze per gli altri soci e per i progetti comuni da portare avanti: “Riconosciamo il diritto di ogni comune di valutare le proprie priorità e strategie – premette Alessandro Russo, ad di Gruppo CAP -, tuttavia, rimane la delusione per una scelta che arriva all’improvviso e senza alcuna possibilità di confronto, nonostante una collaborazione che è stata caratterizzata da anni di impegno reciproco e dalla condivisione di risorse per il beneficio di tutte le nostre comunità”. Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, esprimendo il proprio disappunto: “Siamo convinti che il successo di un progetto come BioPiattaforma dipenda dalla solidarietà e dalla cooperazione delle amministrazioni comunali coinvolte, e dalla coerenza nelle scelte e nelle decisioni – spiega -. Questa scelta genera un danno ai cittadini e si basa su presupposti pretestuosi come il decidere di fare venire meno il conferimento dei propri rifiuti e quindi facendo volutamente andare in crisi il meccanismo dell’in-house. Si tratta, evidentemente, di un tema di responsabilità a più livelli, ma ci sarà tempo di affrontarlo nelle sedi opportune”.
Nel frattempo, il progetto prosegue seguendo il piano industriale e continuando a garantire le compensazioni destinate ai Comuni per la quota di Forsu, trattata nell’impianto. E, in merito alle evoluzioni in corso, Gruppo CAP ha consultato anche il RAB – Residential Advisory Board (Consiglio Consultivo della Comunità Locale), nato insieme all’avvio del progetto della BioPiattaforma: “Nonostante la decisione di Cologno Monzese, si tratta di un piano industriale in cui crediamo – aggiunge Russo – e siamo aperti alle proposte dei Comuni soci per rafforzare il progetto”. Il sindaco sestese Di Stefano intanto fa sapere che nelle prossime settimane incontrerà i suoi omologhi per definire una strategia che rafforzi il piano industriale in accordo con Gruppo CAP: “Oggi, ciò che è importante, è ribadire l’impegno di tutti gli altri soci nel rafforzare il controllo pubblico del progetto che ha già dimostrato di funzionare e di generare valore, e che non vorremmo vedere finire in mano a operatori privati”.
Micol Mulè