Secondo il Wall Street Journal, Israele è al lavoro per preparare l’evacuazione di oltre un milione di civili palestinesi da Rafah, nell’estremo sud di Gaza, con l’obiettivo di spostarli appena più a nord, a Khan Yunis, al fine di completare l’eradicazione di Hamas. È quanto hanno riferito funzionari egiziani al Journal. Secondo il quotidiano statunitense, Israele ha intenzione di condurre le operazioni di evacuazione in coordinamento non solo con gli Stati Uniti ma anche con Egitto e altri Paesi arabi: il tutto dovrebbe durare da due a tre settimane.
Tuttavia, qualsiasi tipo di collaborazione tra Israele e i vicini Paesi arabi è complicata. Tel Aviv ritiene che ci siano ancora parecchi tunnel attivi di Hamas che dalla Striscia di Gaza portano in Egitto e il governo Netanyahu è arrivato ad accusare Il Cairo di avrebbe permesso il contrabbando di armi tramite tali tunnel. Un’accusa rigettata dal presidente del Servizio informazione statale egiziano, Diaa Rashwan, il quale ha spiegato che “l’Egitto ha distrutto più di 1.500 tunnel” anni fa “e sta rafforzando la recinzione al confine con Gaza”, specificando che Il Cairo “ha piena sovranità sul suo territorio e controlla pienamente il confine nord-orientale con Gaza o Israele”.
In ogni caso, l’evacuazione di Rafah si presenta come un’operazione particolarmente delicata in virtù dei grossi numeri di civili che verrebbero coinvolti. Israele dovrebbe allestire a Khan Yunis un enorme numero di tende assieme a zone di distribuzione del cibo e soprattutto centri medici in grado di fornire cure e assistenza. Alcune immagini di Planet Labs PBC, analizzate da AP, sembrano mostrare la costruzione di un imponente tendopoli fuori Khan Younis. Una volta completata questa fase del piano, Tel Aviv sposterebbe le truppe gradualmente su Rafah cercando di stanare i combattenti e i leader di Hamas: si prevede che questa seconda fase duri circa sei settimane.