Quando si parla di lavoro, i giovani sembrano avere un’idea molto diversa da quella dei loro genitori. Uno studio di Area Studi di Legacoop e Ipsos, condotto su un campione rappresentativo di giovani dai 18 ai 34 anni, sembra confermarlo.
“L’esperienza del COVID – commenta Simone Gamberini, presidente di Legacoop – ha spinto un po’ tutti a riflettere sulle priorità della propria vita. Valori, tempo, risorse e famiglia: da tre anni osserviamo come cambiamenti forse in atto da tempo siano accelerati e modifichino il senso delle nostre scelte”.
Dal Report FragilItalia “I giovani e il lavoro” emerge che il lavoro si attesta all’ottavo posto nella scala delle priorità degli under 35, mentre ai primi posti si collocano la famiglia (60%), l’amicizia (54%) e l’amore (50%). Infatti, continua Gamberini “Il mondo giovanile è profondamente attraversato da questi mutamenti evidenti, per esempio, in tutta la sfera relativa al lavoro e al suo senso”.
Per i giovani intervistati, il lavoro è visto come una fonte di reddito (per 6 giovani su 10), per la metà rappresenta invece un’opportunità di crescita e per il 45% è un modo per affermare la propria indipendenza. Ai giovani è stato inoltre chiesto di valutare gli elementi attrattivi e i disincentivi che favoriscono la scelta di un posto di lavoro e l’allontanamento da un altro.
Tra i timori, il 40% teme di essere sfruttato, il 28% ha paura di non avere più tempo libero, mentre il 24% indica gli orari di lavoro come possibile criticità.
Diversamente, tra i fattori attrattivi vi sarebbe la remunerazione adeguata (39%), seguita dall’opportunità di fare esperienza (31%) e dall’avere un capo capace di ascoltare e di riconoscere i meriti dei dipendenti (29%).
Quando si parla di lavoro ideale, i giovani sembrano dare maggiore importanza al trattamento economico (25%), all’autonomia e all’indipendenza (24%) alla flessibilità dell’orario lavorativo e alla stabilità del posto di lavoro (23%). L’avere buoni rapporti con i colleghi e con i superiori è indicato dal 20% degli intervistati.
Un lavoro di concetto è preferito dal 65%, favorito dai laureati, a tempo pieno (64%) ma flessibile (62%) con possibilità di smart working (57%).
Infine, la retribuzione favorita prevede una base fissa e una componente variabile legata al raggiungimento degli obiettivi (30%) mentre il 26% preferisce uno stipendio fisso associato a un piano di welfare aziendale come forme di previdenza complementare o pacchetti di sostegno alla famiglia.
Ciò che emerge è quindi una predilezione verso impieghi flessibili ma che siano in grado di garantire stabilità senza perdere di vista il giusto tempo per sé stessi.