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    Risorse per l’innovazione: il ruolo chiave di Sa Finance nell’accelerare la transizione verso il paradigma 5.0

    L’innovazione nella manifattura italiana va accompagnata con convinzione, ma anche con risorse. Chi punta in alto, va fatto decollare verso il futuro. Ne sono convinti in Sa Finance, costola finanziaria del Gruppo SAEF, dal 1996 al fianco delle imprese dello Stivale nel reperimento contributi e liquidità.

    “La fase che stiamo vivendo – spiega l’amministratore delegato Sara Mussinelli – è ancora fortemente caratterizzata dal PNRR e dalle opportunità legate al maxi piano di rilancio, ma la recente approvazione del decreto da parte del CDM ha focalizzato moltissimo l’attenzione sul paradigma 5.0, progettato per sostenere il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese”. Una fase non del tutto facile, contraddistinta dalle tensioni internazionali, che tuttavia vede una rinnovata spinta allo sviluppo dell’impresa: “Se industria 4.0 metteva l’innovazione e le tecnologie al servizio del progresso industriale, il 5.0 segna un passo ulteriore, mettendo quelle stesse tecnologie al servizio della persona come elemento centrale sia dell’impresa che della società. È una svolta radicale nel pensiero del legislatore e non è un caso che sia stata accompagnata da oltre 6 miliardi in termini di risorse economiche”.

    Un’enorme mole di denaro che verrà distribuita attraverso bandi specifici, la cui rosa è talmente ampia che risulta assolutamente completa: “Oggi l’impresa che cerca risorse, ha solo l’imbarazzo della scelta. Per l’acquisto di macchinari, la liquidità, l’efficientamento energetico, i progetti di sviluppo, l’innovazione… ad ogni bisogno, in pratica, corrisponde una potenziale linea di finanziamento pubblica. La difficoltà sta piuttosto nell’avviare e nel gestire il percorso per ottenere le risorse, ma in questo noi possiamo accompagnare con successo ogni tipologia di impresa”.

    Dal bando Inail (investimenti per la sicurezza con copertura fino a 130 mila euro a fondo  perduto) alla Sabatini (contributo in conto interessi per l’acquisto di macchinari), ai numerosi crediti di imposta rivolti all’innovazione, alla ricerca, allo sviluppo “e dove proprio non arriva la finanza agevolata, entra in campo la mediazione creditizia, il processo che permette, in forma professionale, l’incontro fra l’esigenza e la risorsa, ma in un caso come nell’altro l’obiettivo è sempre lo stesso: fare in modo che le imprese abbiano la liquidità necessaria per poter decollare”.

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