Il Governo italiano è in procinto di introdurre una significativa novità nel controllo dei bilanci dei club di calcio professionistici: la creazione di un’Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche. Questa nuova entità sostituirà la Covisoc, attualmente gestita dalla Figc, estendendo la sua supervisione anche alle squadre di basket di Serie A. Questo cambiamento fa parte di un più ampio decreto legge dedicato allo sport, che sarà discusso dal Consiglio dei ministri la prossima settimana. La Federcalcio e il Coni sono già stati informati di questa iniziativa, che ha sollevato preoccupazioni tra i club per l’impatto sulla loro autonomia decisionale.
La nuova Agenzia avrà il compito di assicurare la legittimità e la regolarità della gestione economica e finanziaria delle società sportive, oltre a garantire l’equilibrio e il rispetto dei principi di corretta gestione. Il decreto stabilisce che l’Agenzia, posta sotto la vigilanza diretta del Presidente del Consiglio dei ministri o di un’autorità delegata, sarà un organo collegiale con un presidente e due componenti nominati per la loro indipendenza e professionalità. Questi avranno il potere di richiedere ai club iniziative riparatrici e, nei casi più urgenti, di apportare rettifiche ai bilanci. Inoltre, sarà responsabile per il rilascio della licenza nazionale per la partecipazione ai campionati, esercitando un controllo che potrebbe includere anche ispezioni e la richiesta di documenti contabili.
La creazione di questa Agenzia segue un trend europeo di maggiore intervento statuale nella gestione finanziaria del calcio, visibile nel modello spagnolo e nell’iniziativa recente del Governo inglese. In Spagna, il Consejo Superior de Deportes esercita un controllo amministrativo sulle Federazioni e leghe, mentre in Gran Bretagna è stata proposta una nuova legge per stabilire un “Regolatore Indipendente del Calcio” con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità finanziaria dei club. In Italia, fonti ministeriali hanno sottolineato che, nonostante la nuova struttura di controllo, non ci sarà un’espropriazione delle prerogative delle Federazioni, mantenendo un approccio di piena autonomia con una possibile nomina concertata dei vertici.