È “indispensabile giungere a un’immediata cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza”: è l’appello lanciato ieri dal presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e rivolto direttamente al presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog. Mattarella ha inviato un messaggio in occasione della ricorrenza dello Yom haAtzmaut, cioè il Giorno dell’Indipendenza, proclamata il 14 maggio 1948 dal padre della patria, Ben Gurion. Mattarella ha sottolineato la necessità di un cessate il fuoco “anche per consentire il pieno accesso umanitario alla popolazione civile, da mesi stremata e bisognosa del sostegno della Comunità internazionale”.
Tuttavia, il capo dello Stato ha anche rinnovato la “ferma condanna” per il massacro del 7 ottobre compiuto da Hamas, aggiungendo che gli italiani sperano che “gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas possano essere quanto prima restituiti alla libertà e all’affetto dei propri cari”. Nel suo messaggio, il Quirinale ha dato ancora una volta prova di un profondo equilibrio diplomatico: da una parte è stata evidenziata la “grandissima preoccupazione” con cui l’Italia assiste ai “drammatici sviluppi nella regione, sempre più segnata da violenza e tensioni”. Dall’altra, il presidente ha ribadito “l’impegno dell’Italia affinché Israele possa esercitare in pace e sicurezza il proprio diritto inalienabile a esistere” e soprattutto ha espresso la speranza che “si apra la strada ad un dialogo che porti ad una soluzione a due Stati, giusta, necessaria, sostenibile, in linea con il diritto internazionale”. Sul fronte della guerra ad Hamas, tuttavia, rimane il forte dubbio che un cessate il fuoco possa aiutare l’organizzazione terroristica a riorganizzarsi, oltre a dare sollievo ai civili palestinesi.
Nel frattempo, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha dichiarato che gli Stati Uniti non credono “che quello che sta accadendo a Gaza sia un genocidio”. Allo stesso tempo, Sullivan ha definito “totalmente inaccettabile” che ci siano alcuni manifestati israeliani di destra che si impegnano a bloccare convogli umanitari che cercano di entrare nella Striscia. “Ë un oltraggio totale che ci siano persone che attaccano e saccheggiano questi convogli provenienti dalla Giordania diretti a Gaza”, ha spiegato Sullivan.