Difficilmente uno shock geopolitico preso singolarmente causa una crisi sistemica. Tuttavia, dal Rapporto sulla stabilità finanziaria della Bce emerge che qualora sussistano situazioni pre-esistenti di vulnerabilità, allora la probabilità che si inneschi una crisi sistemica aumenterebbe.
Gli esperti della Bce, considerando le tensioni geopolitiche recenti, invocano “una vigilanza rafforzata” a causa del loro possibile impatto sulla stabilità finanziaria, delineando accorgimenti utili che autorità politiche e istituzioni finanziarie dovrebbero adottare.
In particolare, gli economisti della Bce sottolineano come “l’instabilità finanziaria potrebbe verificarsi qualora si materializzasse una combinazione di diversi fattori, quali uno shock molto ampio, altre fonti di amplificazione e un forte contagio”.
Tra le conseguenze connesse al rischio geopolitico ci sarebbero il calo dei prezzi delle azioni bancarie, l’ampliamento degli spread dei CDS, l’ aumento dei costi di finanziamento, la necessità da parte delle banche di accantonare denaro (andando a pesare sulla loro redditività) e il calo dei rendimenti dei fondi di investimento, incidendo sulla resilienza delle istituzioni finanziarie.
L’invito alle istituzioni finanziarie è quello di applicare strategie di gestione del rischio e di diversificazione del business; dovrebbero inoltre dotarsi di team incaricati allo studio degli sviluppi geopolitici e dovrebbero predisporre piani di emergenza in modo da essere reattive di fronte a eventi imprevisti, senza dover interrompere le loro operazioni.
Diversamente, alle autorità politiche gli esperti della Bce raccomandano un monitoraggio del rischio geopolitico e la valutazione delle conseguenze sulla stabilità finanziaria. Questo consentirà loro di individuare le vulnerabilità e comprendere meglio come possibili eventi geopolitici possano intaccare il sistema finanziario, in modo da agire in anticipo con risposte più rapide e coordinate.
Emma Delfrate