Un “plausibile” taglio degli interessi sarebbe previsto per giugno. Questo quanto emerso nella riunione della Bce del 10 e dell’11 aprile tenutasi a Francoforte.
I membri del Consiglio direttivo hanno valutato positivamente questa possibilità se ulteriori dati confermeranno le prospettive di inflazione già individuate nelle previsioni di marzo.
“Esamineremo le proiezioni e se queste dovessero consolidare i livelli di fiducia che vediamo oggi, penso che molto probabilmente faremo un passo avanti” le parole Frank Elderson del comitato esecutivo della Bce.
Un ampio consenso dunque quello che ruota attorno alla possibilità di riduzione dei tassi. Rispetto a quanto emerso dalle previsioni di marzo è stato ritenuto prudente attendere sino al successivo incontro di politica monetaria per valutare un rientro duraturo dell’inflazione nei valori di riferimento.
Tuttavia, la debole crescita dell’Eurozona desta preoccupazione, in quanto potrebbe far emergere aspettative di inflazione disallineate al ribasso rispetto al target del 2% fissato dalla Bce. Questo avrebbe come conseguenza, oltre all’andare sotto il target d’inflazione, quella di pagarne il prezzo anche in termini di attività economiche. La riduzione del bilancio infatti sta avendo un effetto restrittivo sull’economia e, anche dopo la fase espansiva, le conseguenze dei tassi restrittivi continueranno a manifestarsi per qualche tempo.
Intervenuto sulla questione, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani ritiene sia giunto il momento di abbassare i tassi al fine di agevolare l’accesso al credito alle imprese per evitare una stagnazione.
Tajani, che aveva già avanzato più volte questa necessità sia a fine 2023 che a inizio 2024, in un intervento al Family Business Forum di Lecco ha ribadito: “Il tasso di interesse è diventato una sorta di tassa aggiuntiva per le imprese. Ha sbagliato la Banca centrale europea ad alzare i tassi di interesse in Europa perché la nostra inflazione ha una provenienza esogena legata al costo delle materie prime. Quindi è giunto il tempo, da parecchio, di abbassare i tassi e agevolare l’accesso al credito alle imprese onde evitare una stagnazione”.
Emma Delfrate