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    Gli Stati Uniti valutano se permettere all’Ucraina di usare armi Usa per colpire obiettivi nel territorio russo

    Dopo 27 mesi di guerra, potrebbe venire meno un tabù che ha costituito uno dei principi cardine del supporto dell’amministrazione Biden all’Ucraina. Secondo quanto riferisce il New York Times, che cita alcune fonti informate, alla Casa Bianca è in corso una discussione sull’opportunità di rimuovere il divieto imposto a Kiev di non usare armi statunitensi per colpire il territorio della Federazione russa. La spinta arriverebbe dal Dipartimento di Stato americano e dal suo segretario, Antony Blinken, che avrebbe cambiato idea sul tema dopo essersi recato a Kiev a metà maggio. Washington sta valutando anche l’ipotesi di effettuare dei cicli di addestramento delle truppe ucraine dentro il territorio ucraino, una scelta che implicherebbe inviare una certa quantità di ufficiali addestratori americani e che avrebbe conseguenze incerte in caso quest’ultimi finissero sotto attacco russo.

    L’indiscrezione del NYT arriva quasi in concomitanza con l’intervista fatta dallo stesso quotidiano a Volodymyr Zelensky, nella quale il presidente dell’Ucraina ha lanciato un appello a Stati Uniti ed Europa perché facciano di più per difendere l’Ucraina. Zelensky è attento alle esigenze delle cancellerie occidentali di non mettersi nelle condizioni di scontrarsi direttamente con mezzi e soldati russi, per questo motivo ha avanzato una richiesta specifica. Uno dei grandi problemi delle forze armate di Kiev, infatti, è garantire la difesa aerea vista la sovrastante capacità missilistica del nemico, per questo motivo il presidente ucraino ha chiesto che gli aerei della Nato abbattano i missili russi che entrano nello spazio aereo ucraino.

    Anche la Russia, tuttavia, può contare sul supporto esterno. Oltre ai droni iraniani e alle munizioni nordcoreane, anche la Cina fornisce aiuti a Mosca. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa britannico, Gran Shapps, secondo il quale le intelligence militari inglesi e americane “sono in grado di rivelare che aiuti letali volano ora dalla Cina alla Russia”. Nel suo intervento alla London Defence Conference, Shapps ha esplicitamente parlato di “prove” raccolte dall’intelligence, sollecitando i membri Nato ad aprire gli occhi e ad aumentare la spesa per la difesa.

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