Il panorama delle startup italiane è caratterizzato da un forte orientamento verso la digitalizzazione, l’uso dei social media e la sostenibilità. Questo è quanto emerge dall’Assintel Report speciale startup, presentato recentemente a Milano. La ricerca, svolta dall’Istituto Ixé e sostenuta da sponsor come Grenke, Intesa Sanpaolo, TIM e Open Gate Italia, si concentra sul settore ICT e dei servizi business, con un mercato prevalentemente B2B. Le startup analizzate mostrano una spiccata propensione all’innovazione e allo sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate.
Secondo i dati della ricerca, la maggior parte delle startup italiane è di piccole dimensioni, con l’83% che impiega meno di 10 persone e il 72,6% che ha meno di 5 soci. Inoltre, circa il 52,7% delle imprese è in fase di scaleup, mentre il 26,9% è in fase di lancio commerciale. Le aree principali di mercato includono l’ICT (38,1%), i prodotti e servizi business (37,4%) e il settore healthcare, pharma e biotech (18%). Il 99% delle startup ha una presenza online, utilizzando principalmente LinkedIn, Facebook e Instagram. In termini di tecnologie adottate, il 43,9% utilizza l’Intelligenza Artificiale, seguito dalle piattaforme digitali e dal cloud.
Un elemento distintivo delle startup italiane è l’attenzione alla sostenibilità. Il 68% delle startup intervistate ha dichiarato che i loro prodotti hanno un impatto positivo in termini ecologici, con settori come Energia/Utilities e Healthcare/Pharma/Biotech che mostrano percentuali particolarmente elevate. Tuttavia, permangono problemi di parità di genere, con solo il 46% delle startup che hanno almeno una donna come socia fondatrice e una presenza femminile nel Consiglio di Amministrazione che scende al 25%. Nonostante ciò, le nuove startup mostrano una tendenza crescente verso una maggiore inclusione femminile, con una media del 37% di donne nei CDA.