Mancherebbero pochi giorni, secondo Piero Cipollone, componente del comitato esecutivo della Bce, al taglio dei tassi di interesse.
Intervenuto al Festival dell’Economia di Trento, afferma: «Il 6 giugno avremo il consiglio e mi aspetto che ci sia una prima mossa di riduzione dei tassi. Poi bisognerà discutere, vedere, saremo data dependent».
Saranno i dati dunque a dettare la linea da seguire nei prossimi mesi. Da diverso tempo la Bce sta monitorando il valore inflazione e sembra ormai esserci ampio consenso sulle prossime azioni da intraprendere. Pare infatti che le condizioni attuali dell’economia siano favorevoli a un allentamento dell’attuale politica monetaria restrittiva.
L’intento principale della Bce è quello di «perseguire la stabilità dei prezzi, definita come un obiettivo di inflazione del 2% nel medio termine» conferma Cipollone.
Durante l’intervento ha poi ribadito l’impatto negativo del cambiamento climatico sui bilanci della Bce e delle banche centrali. La crisi climatica infatti impatta direttamente sull’inflazione e sull’esposizione agli shock dell’offerta.
«Nell’estate del 2022 c’è stato un aumento dello 0,7% dei beni alimentari. E abbiamo assistito a una frequenza degli shock dal lato dell’offerta, causati dalla guerra in Ucraina, dall’impennata dei prezzi dell’energia. Fino a raggiungere nell’ottobre del 2022 il picco del 10,6%. Una maggiore disponibilità di energie rinnovabili avrebbe ridotto l’entità dell’inflazione», ha commentato.
Grazie all’intervento della Bce l’inflazione è però scesa a 2,4% ad aprile e, salvo ulteriori shock, dovrebbe raggiungere l’obiettivo del 2% il prossimo anno.
La stabilità è dunque fondamentale per disporre di risorse utili alla transizione green. Per Cipollone «siamo quindi a un bivio: possiamo scegliere di non agire e ritrovarci intrappolati in un circolo vizioso di continua reazione a crisi sempre più gravi, oppure possiamo attivarci e cercare di prevenire l’emergere di nuove crisi climatiche ed energetiche tramite politiche solide e coordinate».
Emma Delfrate