Negli ultimi tempi, l’attenzione dei media si è concentrata sull’aumento significativo dei prezzi delle carte igienico-sanitarie, con un rialzo del 44%. Assocarta ha spiegato che tale incremento è dovuto principalmente all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, che hanno avuto un impatto considerevole sull’industria cartaria. Il prezzo medio annuo del gas naturale è passato dai 10,4 €/MWh del 2020 ai 45,8 €/MWh del 2021. Nonostante un calo nel 2023 a 43 €/MWh, l’incidenza del costo del gas sul fatturato dell’industria è rimasta significativamente alta, attestandosi al 12,1%, un valore doppio rispetto al periodo pre-pandemia.
Parallelamente, le quotazioni delle materie prime come la fibra corta (eucalipto) e la fibra lunga (NBSK) hanno subito aumenti notevoli. A fine 2023, i prezzi dell’eucalipto erano superiori del 56% rispetto a quelli pre-rincari del 2020, mentre quelli della NBSK erano aumentati del 55%. Questa tendenza al rialzo è proseguita nei primi mesi del 2024, raggiungendo livelli vicini ai massimi storici registrati nel 2022. Il presidente di Assocarta, Lorenzo Poli, ha sottolineato che il settore produce in un contesto di costi energetici elevati e una domanda mondiale di fibre in crescita, influenzata dai mercati asiatici.
Poli ha inoltre evidenziato l’importanza della sostenibilità nell’industria cartaria italiana ed europea, che utilizza solo cellulosa proveniente da fonti verificate, conformemente al regolamento europeo 995 del 2010. Circa il 90% delle fibre è certificato dai sistemi FSC/PEFC, e numerose tipologie di carta igienica rispettano i criteri Ecolabel della Commissione Europea. La salute delle foreste è fondamentale per l’approvvigionamento di materie prime rinnovabili, e l’industria cartaria è impegnata in progetti di decarbonizzazione per raggiungere gli obiettivi europei. La FAO ha confermato che le foreste europee sono cresciute del 30% negli ultimi 20 anni, un dato significativo per il settore.