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    Il costo dell’illegalità: quanto influisce sul commercio e sull’occupazione in Italia?

    L’illegalità che colpisce il commercio e i pubblici esercizi in Italia ha raggiunto livelli allarmanti dopo la pandemia di Covid-19. Secondo un’indagine presentata durante l’undicesima edizione della Giornata della Legalità di Confcommercio, nel 2023 l’illegalità è costata alle imprese ben 38,6 miliardi di euro, mettendo a rischio 268.000 posti di lavoro regolari. Più di un imprenditore su tre teme di essere vittima di fenomeni criminali, e un consumatore su quattro ha acquistato almeno una volta un prodotto contraffatto o un servizio illegale. Questi dati sono stati discussi da importanti figure istituzionali, tra cui il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e il Sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni.

    Le stime dell’ufficio studi di Confcommercio evidenziano costi ingenti legati a varie forme di illegalità: l’abusivismo commerciale costa 10,4 miliardi di euro, l’abusivismo nella ristorazione 7,5 miliardi, la contraffazione 4,8 miliardi, il taccheggio 5,2 miliardi e la cyber criminalità 3,8 miliardi. Altri costi, derivanti da ferimenti, assicurazioni e spese per proteggersi, ammontano a 6,9 miliardi. Gli imprenditori percepiscono l’usura come il fenomeno criminale in maggior crescita (24,4%), con una preoccupazione più alta al Sud (25,6%). Tuttavia, solo il 62,1% degli imprenditori ritiene necessario denunciare usura e racket, mentre il 27,1% non sa come reagire. I furti sono il crimine che preoccupa di più (30,4%) e rappresentano un fenomeno percepito in aumento dal 23,5% dei commercianti. Anche la concorrenza sleale (59,9%) e la riduzione dei ricavi (29,1%) sono effetti pesanti dell’illegalità.

    Carlo Sangalli ha sottolineato l’importanza della Giornata della Legalità per combattere la solitudine degli imprenditori di fronte ai fenomeni criminali, siano essi violenti come usura e rapine o meno percepiti come pericolosi, come la contraffazione e l’abusivismo. Il ministro Valditara ha evidenziato il ruolo cruciale dell’educazione civica nel promuovere il rispetto delle regole e il valore dell’iniziativa economica, proponendo un protocollo per portare testimonianze dirette nelle scuole. Nicola Molteni ha ribadito che la sicurezza è fondamentale per la competitività del Paese e ha invitato a rafforzare le forze di polizia e migliorare la prevenzione. Il generale Rosario Massino della Guardia di Finanza ha illustrato la strategia multilivello per combattere la contraffazione, utilizzando tecnologie avanzate per smantellare le filiere del falso e interrompere i flussi finanziari delle organizzazioni criminali. Sangalli ha concluso affermando che investire nella cultura della legalità è l’arma più efficace contro tutti i tipi di reati che deteriorano la convivenza civile.

     

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