Italia Paese di scioperi? Nel 2023 sono state proclamate 1.649 astensioni e di queste ne sono state effettuate 1.129, sostanzialmente in linea con il 2022, quando ci sono state 1.618 astensioni di cui 1.129 effettuate. Lo certifica la relazione annuale della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Se si allarga l’orizzonte temporale, però, si registra una netta diminuzione degli scioperi. Su base decennale, infatti, si è passati dalle 2.330 proclamazioni del 2012 (con 1.375 scioperi effettuati), alle 1.649 dell’anno scorso.
In particolare, nel 2023 ben 639 proclamazioni hanno riguardato il settore del trasporto passeggeri, con 449 scioperi eseguiti, quasi il 40%. Alcuni dati: 141 scioperi nel trasporto aereo, 57 astensioni in quello ferroviario (in diminuzione dalle 82 del 2022), dimezzati quelli del trasporto marittimo che l’anno scorso ha registrato 6 scioperi dai 12 dell’anno prima. Forte l’incremento nel trasporto pubblico locale: 245 scioperi effettuati contri i 193 del 2023. Analizzando il report, emerge come su 1.129 scioperi effettuati nel 2023, 920 hanno avuto una dimensione locale, ben oltre l’80%. Secondo la presidente della Commissione di garanzia, Paola Bellocchi, il settore dei trasporti vive da anni “un ampio fenomeno di microconflittualità, legato alla annosa questione della frammentazione della rappresentanza sindacale nel settore”.
Nel complesso, “si tratta di rivendicazioni originate dalla gestione quotidiana dei rapporti di lavoro (cronica carenza di personale, distribuzione dei carichi di lavoro, turni, lavoro straordinario, riconoscimento di indennità), che moltiplicano le occasioni di conflitto – ha spiegato Bellocchi – ne è un esempio la vicenda che ha visto contrapposta la polizia locale di Milano all’amministrazione comunale per l’organizzazione dei turni notturni, con numerosi scioperi proclamati cui hanno fatto seguito altrettante ordinanze di precettazione”.