È stato pubblicato a metà giugno il decreto attuativo a firma del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e del ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone che prevede, in caso di incremento del numero di lavoratori a tempo indeterminato, una maxi-deduzione pari al 120% che cresce a 130% per categorie di lavoratori fragili, come disabili, donne con due figli, vittime di violenza e giovani ammessi agli incentivi all’occupazione.
Il decreto approvato rende in questo modo operativo l’aumento della maxi-deduzione (dal 100 al 120%) introdotto il 30 dicembre 2023 dal decreto legislativo n. 216, con la riforma dell’Irpef.
La misura è pensata per stimolare le assunzioni e si applica indistintamente a tutte le tipologie di imprese. La maxi-deduzione, ribattezzata “superbonus” sulle assunzioni a tempo indeterminato, è un passo verso l’obiettivo di stimolare la crescita dell’occupazione stabile, a scapito della precarietà che spesso caratterizza la nuova occupazione. La misura potrebbe riguardare circa 380mila imprese, esclusi i soggetti non titolari di reddito di impresa (ad esempio gli imprenditori agricoli o chi svolge attività commerciali solo occasionalmente) e le aziende o gli enti in liquidazione ordinaria o giudiziale.
La deduzione sarà attiva per tutte le assunzioni a tempo indeterminato a partire dal 1° settembre 2024 fino al 31 dicembre 2025. Tuttavia, per garantirsi la maxi-deduzione, occorre che il numero di dipendenti assunti a tempo indeterminato sia maggiore rispetto all’anno precedente.
Tutte le forza politiche di maggioranza si dicono soddisfatte del decreto. «Siamo convinti che solo aumentando le opportunità di lavoro si potrà creare vera integrazione sociale. È il motivo per cui abbiamo affiancato al superamento dell’assistenzialismo fine a se stesso, tanto caro ai grillini, una serie di misure volte a sostenere le imprese nel creare occupazione», commenta Dario Damiani, senatore e capogruppo di Forza Italia nella commissione Bilancio a Palazzo Madama.
Emma Delfrate