Quando si tratta di fare i conti con la realtà, alcuni membri del governo tedesco non fanno sconti e chiamano le cose con il loro nome. Ieri il ministro degli Esteri della Germania, Annalena Baerbock, ha dichiarato che “la Russia rimarrà nel prossimo futuro la più grande minaccia alla nostra sicurezza e alla nostra libertà in Europa”. Baerbock è intervenuta al Bundestag in vista del grande vertice Nato di settimana prossima e nel contesto del dibattito sul bilancio 2025. “Non ce la siamo cercata. Non volevamo che le cose stessero così”, ha spiegato Baerbock. Nel frattempo, Putin consolida l’asse asiatico.
Questa settimana il leader del Cremlino si è recato ad Astana, in Kazakhstan, in occasione del vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco). Putin ha così incontrato Xi Jinping per la seconda volta nel giro di pochi mesi e i due autocrati hanno ribadito che Russia e Cina stanno vivendo “il periodo migliore della loro storia” dal momento che, secondo Putin, le relazioni tra i due Paesi sono fondate “sui principi di uguaglianza, benefici reciproci e rispetto per la sovranità di entrambi”.
Dall’altra parte dell’Atlantico, il Pentagono ha comunicato “un’ulteriore assistenza alla sicurezza per soddisfare le esigenze critiche di sicurezza e difesa dell’Ucraina” che include un “pacchetto Presidential Drawdown Authority (PDA) valutato fino a 150 milioni di dollari”. L’obiettivo è fornire a Kiev “capacità chiave” quali “intercettori di difesa aerea aggiuntivi, artiglieria e armi anticarro”. In aggiunta, il Dipartimento della Difesa statunitense ha annunciato che gli ucraini riceveranno i missili intercettori per i sistemi terra-aria Patriot e Nasam. Quest’ultimo pacchetto ha un valore di 2 miliardi di euro e rientra nel fondo dedicato all’assistenza per la sicurezza dell’Ucraina.