La norma UE che rende obbligatori alcuni sistemi ADAS (Advance Driver Assistance Systems) è entrata in vigore il 7 luglio 2024.
La norma impone l’adozione di alcuni criteri di sicurezza per le auto in vendita che, oltre a rendere la guida più sicura, contribuiscono a renderla anche più piacevole.
Questi sistemi, prima disponibili solo per auto costose, sono ora diventati un obbligo per le automobili in vendita.
Si è infatti stimato che oltre il 90% degli incidenti è causato da errori umani e l’obiettivo della norma è quello di agire su questa causa, riducendo il numero di morti e feriti. Secondo la Commissione europea questi nuovi standard di sicurezza potranno salvare più di 25.000 vite, evitando anche 140.000 feriti gravi entro il 2038.
Questa però non è la prima norma che punta ad incrementare la sicurezza stradale e molti sistemi di sicurezza sono già presenti in diversi modelli. La prima norma in materia risale a cinque anni fa, dove con il primo step, fissato per luglio 2022, era previsto che per ottenere l’omologazione in Europa, l’autovettura dovesse disporre di sistemi di assistenza alla guida che integrano non solo sistemi ADAS, ma anche sistemi di sicurezza strutturale e informativa.
Per superare l’omologazione dal luglio 2024 i nuovi veicoli dovranno essere dotati di: adattamento intelligente della velocità, evoluzione del cruise control, in grado di leggere i segnali stradali; interfaccia per l’etilometro in grado di leggere il tasso alcolemico del guidatore; monitoraggio dell’attenzione e della stanchezza; segnalatore di arresto di emergenza, in caso di rischio di collisione frontale; rilevamento oggetti e pedoni in retromarcia; registrazione dei dati relativi agli eventi (scatola nera); mantenimento di corsia; misuratore della pressione degli pneumatici.
Dal 2026 sarà necessario inoltre disporre di una zona estesa di assorbimento degli urti per la testa, di un sistema di protezione di gambe e testa dei pedoni e di sistemi avanzati di frenata di emergenza per pedoni e ciclisti. Entro luglio 2027 la Commissione europea valuterà l’efficacia delle misure e sulla base di questo valuterà eventuali modifiche alla normativa.
Emma Delfrate