La NATO festeggia i suoi 75 anni con un importante vertice a Washington dove si sono riuniti tutti e i 32 leader dell’Alleanza Atlantica. Il summit è stato aperto da un discorso del presidente Joe Biden che ha annunciato l’invio di altri cinque sistemi di difesa aerea a Kiev da parte di diversi Paesi, tra cui l’Italia. Parlando con i giornalisti, la premier Giorgia Meloni ha assicurato che Roma continuerà a sostenere la resistenza degli ucraini fornendo sistemi anti-missile Samp-T che serviranno soprattutto pre proteggere “civili e infrastrutture critiche”. Dopo l’attacco russo contro l’ospedale pediatrico di Kiev, la questione della difesa anti-aerea è diventata ancora più cruciale, ma non è sufficiente. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato Joe Biden per i nuovi sistemi Patriot, sottolineando tuttavia che “non è abbastanza, non è mai abbastanza”.
Partendo per Washington, Zelensky ha dichiarato che l’obiettivo è anche ottenere altri F-16. Secondo quanto riportato da Askanews, a margine del vertice NATO Zelensky avrebbe specificato che l’Ucraina ha urgente bisogno di almeno 128 jet F-16: finché non li avranno, “non potremo paragonoarci a loro [i russi] nel cielo”, ha spiegato Zelensky. Su questo fronte, parecchi Paesi europei hanno dimostrato di volersi impegnare concretamente, ma le forniture procedono a rilento. Secondo Politico, inoltre, solo 20 piloti ucraini dovrebbero terminare l’addestramento per pilotare un F-16 entro fine anno.
Nel frattempo, si parla anche di budget. Giorgia Meloni ha assicurato che il suo governo ha sempre confermato l’obiettivo di spendere il 2% in difesa anche se al momento siamo tra i pochi Paesi dell’Alleanza rimasti sotto questo target. La premier ha voluto però “contestualizzare” l’impegno: “Lo dobbiamo fare con i tempi e le possibilità che abbiamo, ma
l’Italia deve tenere fede ai suoi impegni e lo farà compatibilmente con la situazione”. Insomma, si procede a “piccoli passi” ma per la presidente del Consiglio “va considerato anche l’impegno a 360 gradi: oggi l’Italia è tra i maggiori contributori di personale nelle missioni di pace della Nato e va considerato anche questo”.