Dall’ultimo rapporto Istat emerge che dopo due mesi di flessioni congiunturali, la produzione industriale riprende a crescere a maggio, dove l’indice destagionalizzato registra un aumento dello 0,5% rispetto ad aprile.
In media tra marzo e maggio si registra un calo della produzione pari a -1,6% rispetto ai mesi precedenti, mentre al netto degli effetti del calendario si conferma una flessione in termini tendenziali pari a -3,3% (i giorni lavorativi di maggio 2024 sono stati 22 come nell’anno precedente).
La crescita è positiva in quasi tutti i settori, ad eccezione dei beni strumentali (-1,0%); mentre si osserva un aumento per l’energia (+3,0%) e per i beni di consumo ed i beni intermedi con una crescita per entrambi pari allo 0,7%.
In termini tendenziali, sempre al netto degli effetti di calendario, l’indice generale e gli indici relativi ai principali raggruppamenti di industrie sono in diminuzione a maggio. Su base annua, si registra un calo per i beni intermedi (-1,8%), i beni di consumo (-2,7%) e i beni strumentali (-6,4%), ad eccezione dell’energia che invece aumenta del +2,5%.
I settori che registrano gli incrementi tendenziali sono la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+4,8%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+3,0%) e la fornitura di energia elettrica, gas, valore ed aria (+2,6%), mentre le flessioni più alte sono nel settore della fabbricazione di mezzi di trasporto (-11,1%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-7,0%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (-5,7%).
Emma Delfrate