Nessun “no” è definitivo in politica: dopo aver rigettato l’ipotesi più volte, alla fine Joe Biden ha fatto marcia indietro e domenica ha annunciato il suo ritiro dalla corsa alle presidenziali di novembre. Una scelta che arriva dopo il disastroso dibattito tv con Donald Trump e la crescente pressione da numerosi ambienti democratici statunitensi. Il presidente in carica ha annunciato anche il suo endorsement alla vicepresidente Kamala Harris come nuova candidata dei Dem, ma non tutti la pensano così. Harris ha subito cominciato a raccogliere decine di milioni di dollari per la campagna e secondo la CNN sarebbero oltre 500 i deputati Dem pronti a sostenerla, ma c’è un grosso nome che non si è sbilanciato a suo favore: Barack Obama.
Secondo alcuni addetti ai lavori, tra i Biden e gli Obama i rapporti non sono sempre stati cordiali e ora l’ex senatore di Chicago salito al soglio della Casa Bianca nel 2008 (riconfermato poi nel 2012), pare avere qualche dubbio (taciuto) anche su Harris. Obama ha elogiato il passo indietro di Biden definendolo un “patriota del più alto rango”, capace di compiere un gesto difficile che lo consacra tuttavia come “servitore pubblico genuino”, che “mette gli interessi del popolo americano prima del suo interesse”.
Ma gli elogi si fermano qui. La seconda decisione di Biden, quella di lanciare la sua vice nella corsa alla nomination, non ha scaldato l’animo del suo collega di partito con il quale ha condiviso la più importante scrivania d’America. “Navigheremo in acque inesplorate”, ha sottolineato Obama nella sua dichiarazione ufficiale, aggiungendo di avere “straordinaria fiducia nel fatto che i leader del nostro partito saranno in grado di organizzare un processo dal quale emergerà un’incredibile candidato”. La grande assente nella dichiarazione di Obama? Kamala Harris.