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    Mercato delle auto, le proposte del settore per superare la crisi

    La difficoltà che sta vivendo il mercato delle auto italiano non è imputabile solamente allo sgonfiamento dell’effetto degli incentivi auto varati dal governo, bensì anche l’aumento del prezzo delle auto e una transizione energetica difficile da perseguire giocano un ruolo rilevante nel quadro delle difficoltà. Il mercato italiano però non è il solo a soffrire di questa situazione. Anche gli automobilisti dell’Unione Europea risentono delle stesse problematiche.
    L’Unrae, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli esteri, evidenzia come sia sempre più urgente la definizione da parte del governo di una strategia per guidare il settore verso la transizione energetica. «Tra le priorità è fondamentale che i 240 milioni di fondi residui degli incentivi 2024 vengano resi disponibili ben prima della fine dell’anno, per rifinanziare le dotazioni esaurite della fascia 0-20 g/Km di CO2», afferma il presidente Michele Cresci facendo riferimento alla quota di stanziamento ancora residua ribadendo anche la necessità di recuperare ulteriori 250 milioni di euro per eliminare il price gap delle auto in fascia 0-20 g/Km o, in alternativa, la sua equiparazione a quello della fascia 21-60 g/Km.
    Inoltre, viene posto l’accento su una possibile riforma del trattamento fiscale delle auto aziendali, al fine di rivedere la detraibilità dell’Iva e la deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2, andando anche a ridurre il periodo di ammortamento a tre anni. L’obiettivo, anche in questo caso, sarebbe quello di rilanciare la competitività delle imprese italiane e accelerare il rinnovo del parco auto circolante, impattando positivamente sia sulla sostenibilità ambientale sia sulla sicurezza stradale.
    Anche Roberto Vavassori, presidente dell’Associazione nazionale filiera industria automobilistica (Anfia) è dello stesso avviso. L’inflazione, che ha causato un innalzamento dei tassi di interesse per accedere ai finanziamenti per l’acquisto di nuovi veicoli, fa desistere i consumatori dall’acquisto di una nuova vettura. Secondo Vavassori attualmente «Siamo di fronte a un insieme di fattori che ci distanziano, quindi, dagli ambiziosi obiettivi, dichiarati anche recentemente nel Pniec (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima), necessari a raggiungere i target europei di decarbonizzazione della mobilità».

    Infine anche Federauto, nella persona del Presidente Massimo Artusi, sottolinea come il mercato delle auto elettriche, senza opportuno stimolo, è destinato a ristagnare. Auspica inoltre «che la nuova Commissione europea possa davvero porre il settore automotive al centro di un dibattito condiviso» e propone che venga concesso «spazio anche alle riflessioni degli operatori della distribuzione che ogni giorno si confrontano con le imprese e i cittadini riuscendo a intercettarne e soddisfarne le necessità e desideri di mobilità».

    Emma Delfrate

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