Questa volta la canna del fucile è stata avvistata per tempo. Domenica sera, ore italiane, Donald Trump stava giocando a golf nel suo club in Florida quando una persona ha puntato un fucile. La dinamica precisa dell’accaduto è ancora incerta, ma sappiamo che l’ex presidente non è stato colpito, come è successo lo scorso luglio quando un proiettile aveva sfiorato il suo orecchio. L’Fbi ha fermato un sospetto di nome Ryan Wesley Routh, 58enne originario della North Carolina. I media americano hanno ricostruito l’identikit dell’uomo il quale è un forte sostenitore dell’Ucraina a tal punto che avrebbe cercato di arruolarsi come mercenario.
Un agente dei servizi segreti che ispezionava le varie zone del campo da golf, ha intravisto una canna di un fucile che spuntava da una zona boscosa. Questa volta non c’è stata esitazione: l’agente ha sparato mentre il resto della scorta portava via il candidato repubblicano alla Casa Bianca. È da accertare se l’uomo abbia sparato o meno, tuttavia sembra che abbia abbandonato dietro di sé fucile, borse e anche una telecamera. Successivamente, Ryan Wesley Routh è stato fermato mentre scappava sulla sua macchina. Il soggetto ha diversi precedenti penali: nel 2002 è stato arrestato perché sembra avesse tentato di barricarsi in un’attività commerciale con un’arma da fuoco.
Joe Biden ha ordinato che “il Secret Service abbia tutte le risorse, le capacità e le misure di protezione necessarie per garantire la continua sicurezza dell’ex Presidente”. Viktor Orbàn è intervenuto sulla vicenda scrivendo su X che “è chiaro che la vita del presidente Trump è in pericolo, finché non avrà vinto. Stiamo pregando per lei, signor presidente!”, mentre Benjamin Netanyahu si è detto “scioccato dal secondo tentativo di assassinio”, inviando al contempo i “migliori auguri a Donald e Melania”.